La XVI edizione del festival dell’isola campana allarga i suoi orizzonti, geografici e tematici. Grandi anteprime e uno sguardo diverso allo sport nel cinema.
Notti magiche, inseguendo un film. Le notti dell’Ischia Film Festival, un vero e proprio campionato del mondo di cinema. Che schiera una formazione con quattro punte, un poker d’assi che vedrà la propria carriera premiata. Gabriele Salvatores, Gabriele Muccino, Carlo Verdone e Peter Greenaway rappresentano una sorta di bussola: alfieri di un cinema profondamente diverso l’uno dall’altro, sono i punti cardinali di questa edizione.
Tutto questo nell’anno in cui tutti siamo orfani dei mondiali di calcio e una generazione di adolescenti perderà un rito di iniziazione umano e sentimentale.
Per questo gli organizzatori del festival deciso di raccontare e ricordare il 1968 non con uno dei grandi cineclassici di allora ma con un viaggio del più grande storyteller sportivo vivente, Federico Buffa, fatto di cinque tappe in cinque città chiave in quell’anno che cambiò il mondo. Cinque film su come e cosa successe, e dove, a chi visse quei momenti straordinari.
Ce n’è di sport, quest’anno, per chi avrà nostalgia degli azzurri. Un documentario sul campionissimo George Best, un film di pugilato e lotta contro una vita infame come Sambà, in Je so’ pazzo abbiamo come scenografia un murales, mitico, che ritrae nel Rione Materdei a Napoli, Che Guevara e Maradona.
Centotredici opere per cinque sale dentro quel Castello Aragonese che rappresenta una delle meraviglie del mondo, soprattutto tra le location dei festival. Trentatre anteprime (di cui otto mondiali), trenta paesi, dal Nepal al Burkina Faso, l’Ischia Film Festival conferma la sua vocazione internazionale che la porta da sempre alla ricerca degli autori del futuro in ogni angolo del pianeta per i suoi concorsi e allo stesso tempo, soprattutto con la giovane sezione “Best of” (presente dal 2017 e il cui unico premio è assegnato dal pubblico), una vetrina per il miglior cinema italiano.
Dopo la rivoluzione dello scorso anno in cui i commissari i direttori sono diventati due – il fondatore Michelangelo Messina ha chiamato ad affiancarlo il critico cinematografico Boris Sollazzo -, ora si punta alla continuità di questo processo di rinnovamento e crescita, tra local e global. Il festival delle location punta di più sulla propria regione, facendo diventare la sezione Scenari Campani competitiva – anche grazie al sostegno fondamentale della Regione Campania e al nuovo sponsor BPER Banca, che ne premierà il vincitore -, mentre la IQOS Lounge sulla Terrazza della Caffetteria del Monastero del Castello Aragonese continuerà a essere un luogo di confronto e scambio prima dell’inizio delle proiezioni, una sorta di piazza delle idee, di fronte a un panorama mozzafiato, dove gli addetti ai lavori intesseranno nuovi rapporti e magari progetti. Allo stesso modo aumenta paesi e continenti di provenienza delle opere selezionate.
Rimangono le scommesse vinte lo scorso anno: Under the Sky, che dalla serialità si concentra ora sui prodotti cinematografici prodotti da Sky Sport e Sky Arte (perché tali sono il ciclo 1968 con Federico Buffa e Seven Women di Yvonne Sciò), così come l’allargamento del concetto di location alle piattaforme di fruizione dell’arte cinematografica e a luoghi che dimostrano di essere fondamentali nella scrittura, pur non rappresentando scenografie culturali, storiche o reali.
Ci piace citare i The Jackal, con la loro particolarissima visione di un pianeta astronave così come Gatta Cenerentola e la sua Napoli animata e distopica. Entrambi rappresentano l’evoluzione del concetto alla base di un festival che non ha mai smesso di innovarsi.
Per celebrare questo sedicesimo compleanno dell’Ischia Film Festival verranno tanti grandi nomi del grande schermo (e non solo), oltre ai campioni già citati: Manetti Bros, Fabio De Luigi, Roberta Torre, Guglielmo Poggi, Alessandro Aronadio, Edoardo Leo, Renato Carpentieri, Fabrizio Gifuni, Gary Dourdan, Claudia Gerini, Giulia Michelini, Vinicio Marchioni, Nicola Giuliano, Alessandro Rak, Federico Buffa, Sandra Milo, Carlo Delle Piane, Caterina Murino, Caterina Shulha, Lillo Petrollo, i The Jackal, Laura Bispuri, Massimiliano Gallo, Nicola Nocella, Bruno Oliviero, Berardo Carboni, Matilda De Angelis, Concita De Gregorio, Antonello Piroso, Fabio De Caro, Gigione, Milena Mancini, Daniele Vicari, Leonardo Di Costanzo, Nicola Guaglianone, Pippo Mezzapesa, Yvonne Sciò, Anna Vale, Michela Andreozzi, Massimiliano Vado, Giancarlo Fontana, Giuseppe G. Stasi.
L’Ischia Film Festival nell’anno dei record – mai tanti film programmati, mai tanti ospiti, mai tanti film visionati per i cinque concorsi – conferma di aver aperto un nuovo ciclo, basato su un passato straordinario e un futuro sempre più centrale nell’ambito dei festival cinematografici: a dirlo sono anche Gringo, Io sono Bin Laden (anteprime italiane) e Ocean’s 8: titoli che confermano come anche l’industria cinematografica, con opere che vedono nomi straordinari come Charlize Theron, Nicolas Cage e il dream team di donne di Debbie Ocean, sia sempre più attento a ciò che accade al castello Aragonese. Industria, arte e non solo. Perché anche quest’anno, come in passato, ci sarà il convegno internazionale sul Cineturismo, alla presenza del direttore generale Cinema Nicola Borrelli.
Il Cineturismo è un neologismo e un tema di studio e sviluppo inventato, letteralmente, dal fondatore Michelangelo Messina e ora è una realtà centrale nel nostro sistema.