Messaggero Veneto, Piccolo, Secolo XIX, Mattino di Padova, Nuova Venezia, Tribuna di Treviso, Corriere delle Alpi, Provincia Pavese, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio, Nuova Ferrara, Tirreno di Livorno e La Stampa hanno scioperato e quindi durante la giornata odierna, domenica 17 giugno, non erano disponibili in edicola, in segno di solidarietà verso il poligrafico di 49 anni che si è tolto la vita nello stabilimento del Centro Stampa di Gorizia.
Il caporeparto dell’impianto, di proprietà del gruppo Gedi, lascia la moglie e una figlia di 11 anni. Ai colleghi è spettato l’ingrato compito della scoperta del gesto estremo compiuto dal 49enne, poco dopo le 3 di notte.
Nei giorni scorsi l’azienda aveva annunciato la chiusura del Centro stampa con il trasferimento dell’attività e del personale a Padova. Una decisione che aveva allarmato il poligrafico, il quale, nelle scorse settimane, si era già rifiutato di prestare servizio nello stabilimento veneto, anche solo come sostituzione temporanea per qualche giorno di un collega.
Il suicidio ha scatenato le reazioni dei colleghi e dei giornalisti, che hanno proclamato uno sciopero di 24 ore.
«La tragica morte di un uomo, di un lavoratore, di un padre, non può lasciare indifferenti. – ha dichiarato il segretario della FNSI Raffaele Lorusso – La tragedia di Gorizia, dove un dipendente poligrafico del centro stampa dei quotidiani il Piccolo di Trieste e il Messaggero Veneto di Udine si è tolto la vita, deve chiamare tutti i giornalisti italiani ad una riflessione sulla qualità e sulle condizioni del lavoro nel settore dell’informazione, la cui funzione è fondamentale per la tenuta democratica di un Paese».
«All’incredulità e al dolore, che i giornalisti e i poligrafici del gruppo Gedi hanno espresso proclamando una sacrosanta giornata di sciopero, devono seguire momenti di confronto condiviso su come nel comparto vengono declinati i pur spesso necessari processi di ristrutturazione», prosegue Lorusso.
«Ovunque – incalza – stanno prendendo sempre di più il sopravvento politiche aziendali di stampo meramente ragionieristico che fanno passare in secondo piano la qualità del prodotto, il radicamento sul territorio delle testate e, purtroppo, anche la dignità del lavoro e delle persone, ormai pedine da spostare senza criterio sullo scacchiere dei risparmi, degli accorpamenti e dei tagli indiscriminati. Il rispetto per le persone, prima ancora che dei lavoratori, deve tornare a essere una precondizione di relazioni industriali e sindacali spesso degradate. Servono riflessioni, linee d’azione e reazioni comuni».
Per questa ragione, conclude il segretario generale, «la Fnsi convocherà la conferenza nazionale dei comitati e dei fiduciari di redazione nella giornata di giovedì 21 giugno, a Roma».