Due vite giovani e solari, stroncate in un modo traumatico e doloroso, esattamente a distanza di un anno: Alfonso Catania e Anna Paudice, un ragazzo e una ragazza, entrambi di Ponticelli, entrambi volati via troppo presto, sopraffatti da una morte prematura che ha sconvolto ed addolorato l’intero quartiere.
Il cuore di Alfonso ha smesso di battere un anno fa, al culmine di una lunga e sofferta battaglia contro un tumore che alla fine ha avuto la meglio, spegnendo il sorriso radioso e pieno di vita di un giovane che ha lottato con tutte le sue forze per sopravvivere.
Il cuore di Anna ha smesso di battere lo scorso martedì, dopo una settimana trascorsa all’ospedale Cardarelli di Napoli in condizioni disperate. La giovane che avrebbe compiuto 18 anni ad agosto è rimasta coinvolta in un grave incidente stradale a Torre del Greco, mentre era in sella alla moto guidata dal fidanzato che, animato dalla fretta di riaccompagnarla a casa, non ha rispettato uno stop, andandosi a schiantare violentemente contro un autobus. Troppo gravi i danni cerebrali riportati dalla giovane nell’impatto frontale con il pullman, tant’è vero che i medici le avevano dato l’1% di possibilità di riprendersi. Ciononostante anche Anna ha lottato per una settimana, prima di andare incontro a quell’amaro destino.
La battaglia contro la morte per vincere la vita di Alfonso ed Anna è stata supportata dal sincero affetto di tutta Ponticelli: tantissimi i messaggi di solidarietà e vicinanza che moltissimi abitanti del quartiere hanno indirizzato ai due giovani, soprattutto attraverso i social, unitamente alla preghiere volte a richiedere quel miracolo necessario per salvargli la vita. Un’autentica catena di solidarietà ha abbracciato i due giovani, in quelli che oggi sappiamo essere stati i loro ultimi giorni di vita.
In entrambi i casi, la solidarietà e la speranza, si sono trasformati in dolore e lacrime nel giorno dei funerali, ai quali hanno partecipato centinaia di persone. Sia ad Alfonso, un anno fa, che ad Anna, durante la giornata di sabato 9 giugno, Ponticelli ha voluto rivolgere l’ultimo saluto, partecipando al dolore dei familiari e degli amici, ancora incapaci di accettare l’idea di non rivedere più quei due ragazzi, belli, solari, pieni di vita e assai benvoluti.
Due morti maturate in circostanze diverse, ma che hanno sortito lo stesso effetto sulla cittadinanza locale che, oggi più che mai, si chiede come si può morire così tragicamente nel fiore degli anni più belli.