Sta facendo molto discutere e non solo tra le mura del comune di Volla, la denuncia-esposto a firma del “Movimento Volla Onesta e Libera” che pone l’attenzione sul “Progetto Futurama”, la struttura finita di recente anche nel mirino del giornalista Arnaldo Capezzuto, da sempre impegnato in inchieste volte a far luce sulla speculazione edilizia e sulle dinamiche malavitose che imperversano a Volla.
Nell’articolo a firma di Capezzuto emergono in maniera nitida e lampante le stesse criticità mosse dal movimento che ha firmato l’esposto indirizzato al Procuratore della Repubblica di Nola, ai carabinieri di Volla, alla Dda di Napoli, al responsabile dell’ufficio tecnico di Volla e al commissario prefettizio, in cui il complesso Futurama viene definito “il tempio dell’illegalità”.
Vincenzo Viscovo e Renato Smimmo: questi i due nomi sui quali accendono i riflettori sia il cronista che il fantomatico movimento civico che già in passato ha più volte diramato notizie volte a far luce sulla speculazione edilizia che imperversa a Volla ed altre tematiche sulle quali hanno ritenuto opportuno attirare l’attenzione della magistratura e della cittadinanza. Impossibile risalire all’identità delle persone che si celano dietro “il movimento”, l’unica cosa certa è il clima di tensione che si respira lungo le strade di Volla e dei comuni vesuviani limitrofi da quando il documento è stato diramato.
Il complesso Futurama – si legge nel documento – sarebbe stato realizzato grazie ai soldi di Renato Smimmo – definito “pluripregiudicato camorrista” – in quanto condannato per il reato di associazione di stampo mafioso nel 2004 con una sentenza della Corte di Appello di Napoli per fatti avvenuti a fine anni Novanta. All’uomo è stata contestata anche la detenzione illegale di armi. Condannato in passato anche per ricettazione continuata, rapina in concorso e sequestro di persona in concorso. Le forze dell’ordine ritengono che l’uomo in passato appartenesse al clan Veneruso, operante nel territorio di Volla e legato ai Mollo di Casalnuovo.
Gli autori del documento spiegano che Smimmo “per timore del Tribunale Misure di Prevenzione ha designato come socia dell’architetto Viscovo sua moglie che ha versato nelle casse della società oltre due milioni di euro.”
Il movimento denuncia, inoltre, che alla proprietà del “Futurama” – nonostante la presenza a pochi passi dalla struttura del comando locale dei vigili urbani – è stato permesso di recintare e privatizzare il parcheggio pubblico antistante che accoglie anche un bar e una rosticceria.
Infine, il comitato fa riferimento ai rapporti che intercorrono tra il complesso “Futurama” e la società “Dike Napoli Basket”, il cui presidente onorario, il casertano Gabriele D’Annunzio, – chiacchierato negli ambienti sportivi casertani perchè già condannato in passato per frode sportiva – avrebbe commissionato i lavori di ristrutturazione degli spogliatoi della squadra ad un’“impresa in odore di camorra e di proprietà della famiglia Castaldo di Afragola e che sta cercando, grazie alle amicizie politiche dell’architetto Viscovo, di prendere in gestione le strutture sportive ubicate a Ponticelli, Volla e Cercola.”
In effetti, proprio tra la “Dike Napoli Basket” e la società uscente, verrà designata nei prossimi giorni la società vincitrice del bando di gara per la gestione ventennale del “PalaCaravita”, plesso sportivo di Cercola, destinato a ricevere all’incirca 2,5 milioni di euro, stanziati per le “Universiadi”: tanto basta per capire che siamo al cospetto di una delle “galline dalle uova d’oro” del vesuviano che fa gola a tanti imprenditori, sportivi e non.