Giovani donatori crescono: più di 20 alunni dell’Istituto superiore Adriano Tilgher di Ercolano si sono ritrovati stamane al Cardarelli di Napoli per donare il sangue.
Dopo le iniziative messe in campo il mese scorso con i tassisti napoletani e con l’Associazione Donatori Volontari – Polizia di Stato DonatoriNati Onlus, oggi a dare l’esempio ci hanno pensato gli studenti accompagnati dai professori Roberto Raiola e Stefania Volpe, consapevoli della importanza di questo gesto e adeguatamente motivati e preparati. Dopo la donazione, i giovani sono stati accolti dal direttore generale Ciro Verdoliva, che ha voluto ringraziarli per aver dato l’esempio, ma anche per il supporto concreto che questa iniziativa ha portato.
A tutti è stata donata una spilla del Cardarelli come auspicio, affinché possano divenire “donatori Cardarelliani”, in maniera continuativa. «Ringrazio questi ragazzi e i loro insegnanti – dice il direttore generale Ciro Verdoliva – per la sensibilità dimostrata nei confronti dei tanti pazienti che hanno bisogno della solidarietà di tutti. Essere al fianco di chi soffre è sempre un nobile gesto».
Sulla scia di questa giornata di solidarietà, la direzione strategica dell’Azienda ospedaliera ha intenzione di avviare un programma di sensibilizzazione nelle scuole d’istruzione superiore, così da sensibilizzare e incoraggiare i giovani a donare quel sangue del quale c’è sempre bisogno. Inoltre, con una lettera indirizzata al dirigente scolastico dell’Istituto Adriano Tilgher, Giuseppe Montella, il direttore generale ha chiesto di continuare in questa opera di proselitismo che ha visto coinvolti insegnanti e alunni per la donazione di sangue, dimostrando di aver recepito lo slogan scelto dall’OMS per la giornata del donatore 2018 “be there for someone else. Give blood , share life” (Sei lì per qualcun altro. Dona il sangue, condividi la vita).
Soddisfatto per l’iniziativa anche il direttore sanitario Franco Paradiso che ha voluto ringraziare i ragazzi per quello che ha definito «un bellissimo gesto di solidarietà. La speranza – ha detto – è che altre scuole e altri giovani possano prendere spunto e vengano a donare sangue per far fronte alle esigenze di quelle persone che ne hanno bisogno per vivere»