Domenica 22 aprile il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, verrà a Ponticelli per celebrare messa nella Parrocchia di San Rocco per conferire possesso canonico al novello parroco, Don Carlo De Rosa.
Una notizia che non è passata inosservata e non ha lasciato indifferenti le vittime che hanno denunciato gli abusi subiti in età adolescenziale da parte di Don Silverio Mura proprio a Ponticelli, negli anni ’80 e ’90.
Il Cardinale Sepe è accusato di aver insabbiato le denunce e di aver “protetto” il sacerdote che all’epoca dei fatti lavorava anche come insegnante in alcuni istituti scolastici del quartiere, tant’è vero che Diego Esposito, – la prima vittima che ha denunciato gli abusi subiti – è stato adescato proprio tra i banchi si scuola.
Don Silverio Mura, infatti, in questi anni ha continuato a svolgere indisturbato la sua attività di insegnante e sacerdote, a stretto contatto con i bambini, giungendo perfino a trovare “protezione e rifugio” in un paese del padovano, Montù Beccaria, dove per circa un anno ha vissuto sotto falso nome.
Appena due settimane fa, dinanzi al Duomo di Napoli, le vittime ponticellesi di Don Silverio Mura hanno dato luogo a un sit-in di protesta dove, indossando delle maschere di Anonymus, hanno distribuito volantini e rilasciato interviste per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito ad un problema reale ed esistente, come la pedofilia nella Chiesa, chiedendo risposte in merito allo Stato delle “pratiche” avviate in seguito alle loro denunce.
Verità e giustizia: questo chiedono le vittime di Don Silverio Mura, oltre alla garanzia che chiunque si macchi di un reato così grave, venga assicurato alla giustizia e costretto a svestire l’abito talare, invece di beneficiare della copertura e della protezione della Chiesa.
Le vittime del prete di Ponticelli che da anni chiedono al Cardinale Sepe delle risposte concrete in merito agli abusi denunciati, vivono come una “sfida” la celebrazione eucaristica in programma che si svolgerà proprio in una chiesa del quartiere in cui sono avvenuti dei fatti così gravi.
Accorato e sentito l’appello di Diego Esposito che, grazie alla sua denuncia, ha consentito ad altre vittime del sacerdote di farsi avanti e che adesso, insieme a lui, chiedono che Don Mura non resti impunito. Non trova pace Diego, non vive bene l’idea che quello stesso cardinale che ha contribuito ad insabbiare la verità relativa alle molestie e agli abusi da lui denunciati, possa giungere nel suo quartiere, in quegli stessi luoghi in cui sono avvenuti i fatti denunciati, nell’indifferenza dei cittadini, continuando a restare chiuso nel suo silenzio, senza dare risposte e spiegazioni.
Per questa ragione, Diego Esposito ha lanciato un appello rivolto proprio ai cittadini di Ponticelli, nell’ambito del quale ricorda che “Don Silverio ha fatto del male ai loro figli e il cardinale lo ha protetto”, esortandoli a manifestare solidarietà e vicinanza, soprattutto per condannare i reati di cui i preti pedofili si rendono responsabili.