Durante la mattinata di oggi, martedì 20 marzo, quindi alla vigilia della giornata in cui si commemorano le vittime innocenti della criminalità, il Liceo Scientifico Salvatore di Giacomo di San Sebastiano al Vesuvio ha ricordato Paolino Avella, studente della III D di quell’istituto che il 5 aprile del 2003 all’uscita di scuola fu intercettato da due malviventi che volevano rubargli il motorino. Nacque così un inseguimento terminato quando i due rapinatori speronarono lo scooter del giovane studente, portandolo a schiantarsi contro un albero in via Matteotti, a pochi metri dal liceo.
Le condizioni meteo hanno impedito lo svolgimento della marcia in programma stamane e che avrebbe portato i giovani studenti di diverse scuole del territorio a ripercorrere simbolicamente l’ultimo tragitto compiuto quel giorno da Paolino, dal liceo fino all’albero accanto al quale è stata edificata una stele in memoria del 17enne, vittima della criminalità ordinaria.
Gli studenti del liceo e della vicina scuola media “Salvemini” si sono quindi raggruppati nella tendostruttura del Liceo, intitolata proprio a Paolino Avella, dove si sono alternate diverse testimonianze da parte di istituzioni locali e non solo, prima di passare il microfono agli alunni che hanno letto l’elenco delle vittime innocenti della criminalità della Campania.
Oltre alla professoressa Marina Faustoferri, insegnante di Paolino e tuttora docente del liceo e alla dirigente scolastica dell’istituto, Fabrizia Landolfi, sono intervenuti il sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, Salvatore Sannino, l’assessore alla cultura, Assia Filosa, oltre all’avvocato Alfredo Avella, padre di Paolino e presidente del coordinamento dei familiari delle vittime innocenti della Campania.
Tutti hanno rimarcato l’importanza della memoria e hanno sottolineato che ricordare Paolino è un dovere di tutti, dagli studenti alle istituzioni, affinchè possa mantenersi viva e integra la memoria storica di un luogo e con lei la partecipazione e la sensibilizzazione della cittadinanza in relazione a un tema che riguarda tutti, auspicando la rinascita sociale del territorio.
Impegno e ricordo: su questi due punti ha acceso i riflettori l’avvocato Avella che 15 anni fa, contestualmente alla morte di quel figlio, strappato alla vita una settimana prima di compiere 18 anni, ha iniziato il suo percorso di legalità insieme agli altri familiari delle vittime della criminalità, nel segno e nel ricordo di Paolino, per fare in modo che da quel tragico evento potesse nascere un’onda di ribellione e partecipazione attiva.
“La mafia uccide, il silenzio pure”, “gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri”, “legalità è sinonimo di un futuro migliore”: sono solo alcuni degli slogan riportati sui cartelloni realizzati dagli alunni della scuola media Salvemini e che hanno arricchito la mattinata odierna di colori e valori, mentre i ragazzi e le insegnanti del liceo mostravano cartelli sui quali era ritratta l’immagine di Paolino, “un loro compagno di scuola – come ha spiegato l’avvocato Avella – che gli ha lasciato un’eredità importante.” A loro spetta il compito di custodirla e consegnarla, viva, forte ed integra, alle generazioni future.
L’iniziativa di oggi ha ufficialmente inaugurato una serie di eventi che nelle prossime settimane avranno luogo all’interno del liceo frequentato da Paolino, in occasione del 15esimo anniversario della sua morte.