In Campania, così come in Piemonte, Toscana, Emilia, Lombardia, Veneto, Lazio, gli studenti hanno tempo fino al 30 marzo per dimostrare di essere il regola con gli obblighi della legge Lorenzin.
Prolungato fino alla fine del mese di marzo il periodo di tempo utile per presentare alle scuole dell’obbligo la documentazione che attesta l’avvenuta vaccinazione per i bambini e i ragazzi fino a 16 anni o, in alternativa, la richiesta di vaccinazione presso l’Asl di riferimento.
Lo stabilisce la circolare inviata dai ministeri della Salute e dell’Istruzione secondo la quale per le regioni dotate della anagrafe vaccinale informatizzata scatteranno 20 giorni di tolleranza. Solo queste regioni potranno giovarsi della proroga della scadenza fissata originariamente al 10 marzo. Per le altre regioni resta il vincolo del 10 marzo.
In Campania le Asl forniranno alle scuole gli elenchi attestanti le vaccinazioni, gli eventuali esoneri o i mancati adempimenti. Entro il 20 marzo le scuole invieranno una comunicazione alle famiglie che non hanno ancora vaccinato i loro figli. Qualora l’inadempienza si protraesse anche oltre il 30 marzo, termine ultimo, potrebbe scattare la sospensione a scuola per i figli da 0 a 6 anni. Per gli altri si decideranno sanzioni che vanno dai 100 ai 500 euro.
Quanto scritto nella legge 119 del luglio 2017, che ha reintrodotto l’obbligo di profilassi per 10 vaccinazioni ai fini della frequenza scolastica, resta insomma confermato anche dall’ultima della serie di circolari Miur-ministero della Salute prodotte in questi mesi di dialogo continuo con le Regioni, per scongiurare il rischio-caos.
Nelle Regioni con anagrafe vaccinale informatizzata che abbiano deciso già da quest’anno di aderire alla procedura semplificata che consente lo scambio di dati tra Asl e istituti scolastici, i genitori non dovranno fare nulla: saranno le scuole a inviare entro il 20 marzo, agli irregolari, una comunicazione scritta. Al momento hanno aderito al “fast track” Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Trento, Bolzano, Liguria, Valle d’Aosta e Sicilia. Entro dieci giorni dalla ricezione, i genitori di queste regioni sono chiamati a presentare la documentazione che attesti la vaccinazione, l’eventuale esonero o anche la prenotazione dell’appuntamento presso il centro vaccinale. Ed entro il 20 aprile 2018, i dirigenti scolastici trasmetteranno alla Asl la documentazione delle famiglie: da lì scatteranno eventuali procedure di richiamo e di recupero. In diverse realtà, come la Liguria o l’Emilia Romagna, intanto, le famiglie sono state agevolate dall’appuntamento fissato già mesi fa, in concomitanza con la lettera in cui la Asl segnalava un rischio-inadempienza.
Vale sempre l’iter “classico”, previsto dalla legge nelle Regioni che non abbiano ancora attivato l’anagrafe vaccinale informatizzata o che, pur avendola, abbiano deciso di non applicare la procedura semplificata: la presentazione entro il 10 marzo della documentazione che provi anche soltanto la prenotazione presso l’Asl in questo caso spetta alle famiglie e costituisce requisito per poter continuare a frequentare fino alla fine dell’anno scolastico i servizi educativi per l’infanzia, incluse le scuole private non paritarie.
La Società italiana di igiene ha stimato che attualmente sono circa 30mila bambini non in regola.