A dispetto delle temperature rigide che hanno contraddistinto questo weekend in tutte le città italiane, nel ventre caldo del Vesuvio il clima si è fatto assai rovente, in virtù di un disagio sopraggiunto improvvisamente e senza alcun preavviso per i cittadini di Caravita, frazione del Comune di Cercola.
Nei giorni precedenti, diversi comuni del vesuviano erano stati informati anzitempo in merito al disagio al quale sarebbero andati incontro per circa 48 ore, tra sabato 24 e domenica 25 febbraio e il comune di Cercola non figurava tra le aree coinvolte nell’intervento.
Quando sabato 24 febbraio, gli abitanti del centro storico di Caravita hanno appurato di essere rimasti a corto di acqua, senza preavviso, si può facilmente intuire come hanno reagito. L’amministrazione comunale in primis è insorta contro la Gori, ente di gestione delle risorse idriche, artefice del procurato disagio.
Queste le notizie, diramate attraverso il profilo e la pagina facebook del sindaco di Cercola, Vincenzo Fiengo, per rendere noto alla cittadinanza quanto stava accadendo:
“Mancanza d’acqua guasto improvviso
periodo: sabato 24 febbraio 2018 dalle 06:40 alle 18:00
località: Cercola
strade interessate: Località Caravita, Via Don Minzoni, Via Aldo Moro, Via Matilde Serao, Via Sambuco, Viale del Progresso, Via Volpe, Via Caruso, Via Della Corte, Via Toscanini, Via Bellini, Via Vittorio Emanuele, Via Madonna delle Grazie, Via Monteoliveto, Via Tavernelle, Via Giuseppe Verdi ed in tutte le relative traverse.
N.B. Questo messaggio mi è arrivato stanotte da un Responsabile Gori di Zona. Io per quattro giorni ho chiamato chiedendo se per Cercola era tutto ok e mi hanno assicurato che nn c’erano problemi.
Non so se sia realmente un guasto improvviso…ma spero di sì altrimenti siamo alla frutta. Monitoriamo costantemente l’evolversi della situazione.”
Dopo diverse ore, viene pubblicato un altro avviso importante alla cittadinanza, dove il comune di Cercola rende noto che solo durante la giornata di sabato 24 febbraio gli è stato comunicato che fino a domenica 25 febbraio, a causa di lavori che stanno interessando la condotta idrica dell’area vesuviana è prevista una interruzione idrica che interesserà il centro storico della frazione Caravita. Il sindaco comunica che è in continuo contatto con l’ente chiedendo con forza la predisposizione di fontane e autobotte per sostenere la popolazione vista l’impossibilità di poter avvisare preventivamente i cittadini non avendo avuto nessuna nota di preavviso.
Successivamente, viene pubblicato un altro post, dove si comunica quanto segue: “Dalle 16:30 sarà attivo un servizio di distribuzione a Caravita centro, nei pressi della chiesa, con autobotti mobili in modo da raggiungere anche abitazioni di persone anziane. Il servizio è garantito grazie ai volontari della protezione civile comunale.
Il punto di approvvigionamento organizzato da Gorillata spa continua nei pressi dell’isola ecologica.”
Quindi, il Comune di Cercola, spiega che il disagio è frutto di un errore della Gori che ha interpretato Caravita come frazione del comune di Volla e pertanto, seppure contattato più volte nei giorni precedenti dall’amministrazione cercolese, ha sempre ribadito che la sospensione del servizio idrico non avrebbe coinvolto quell’area.
Alla nostra redazione sono giunti centinaia di messaggi da parte dei residenti nella zona colpita dal disservizio che denunciano l’incapacità dell’amministrazione nel comunicare in maniera tempestiva ed efficiente delle notizie importanti, come quelle che si sono alternate nelle ultime ore: “è scandaloso che queste notizie vengano divulgate attraverso i social e che chi non è iscritto su facebook, non abbia il diritto di sapere cosa succede in una situazione di emergenza idrica come questa. – denunciano i cittadini – A prescindere dalle responsabilità della Gori o del comune, chi ci rimette e paga le conseguenze delle loro incompetenze sono sempre i cittadini.”
Nella fattispecie, più cittadini segnalano un “handicap” del comune di Cercola in termini di comunicazione, dovuto ad una scelta ben precisa: da due anni, la persona retribuita per ricoprire questo ruolo è Salvatore Palantra, un nome che non figura tra gli iscritti all’albo dei giornalisti.
Il sindaco Fiengo precisa che per esigenze di carattere economico il comune di Cercola ha scelto di non assoldare un giornalista che funga da ufficio stampa e che le notizie vengono diramate direttamente dal sindaco agli organi di stampa attraverso WhatsApp e che nell’ottobre del 2016, Salvatore Palantra è stato chiamato a fungere da figura di raccordo tra il vertice politico/istituzionale e gli organi di stampa, seppure non disponga delle competenze e delle qualifiche necessarie per farlo e senza l’apertura di un regolare bando.
Il sindaco Fiengo spiega che la scelta è ricaduta su “un suo vecchio amico, molto bravo in termini di organizzazione della segreteria”. Precisiamo che il ruolo di segretaria comunale, tuttavia, è ricoperto dalla Dott.ssa Marcella Montesano.
Palantra, dunque, secondo quanto dichiarato dal primo cittadino di Cercola, si occupa della gestione del rapporto sindaco-giornalisti, ma sa bene che non dispone della facoltà di sottoscrivere alcun tipo di comunicato. Un incarico, quello ricoperto da Palantra, per il quale dalle casse del comune vengono sborsati circa 5.000 euro all’anno.
Secondo quanto dichiarato dal sindaco Fiengo, sarebbe lui in prima persona a scrivere e firmare i comunicati, anche se risulta iscritto all’albo degli avvocati e non a quello dei giornalisti e pertanto nemmeno Fiengo possiede il titolo necessario per espletare questa mansione.