San Giorgio a Cremano (Napoli), 23 febbraio 1982 – Antonio Salzano, maresciallo di Polizia viene ucciso in casa sua a San Giorgio a Cremano, nel cuore della notte, davanti agli occhi della moglie.
Proprio la moglie racconta che i killer hanno bussato alla porta e hanno sparato a raffica con due pistole, colpendolo al petto, al collo, allo stomaco ed alla tempia sinistra con una rivoltella 38 special. Subito dopo si sono dileguati in automobile.
Dodici ore prima Salzano si trova nel Palazzo di Giustizia, quando nelle camere di sicurezza fu ucciso il boss Antonio Giaccio, detto “Scialò” e ferito Gennaro Liccardi, capo della “Nuova Famiglia” di Forcella, entrambi ritenuti anti-cutoliani.
Una telefonata anonima al quotidiano Il Mattino cerca di gettare fango sul Maresciallo, incolpandolo di aver fornito le armi ai detenuti. Qualche tempo dopo Michele Montagna, affiliato dei cutoliani, dichiara di aver ucciso e ferito Giaccio e Liccardi, scagionando definitivamente Antonio Salzano.