Circa 9.000 casi di ictus ischemico e addirittura 3.000 di ictus emorragici. Sono questi i numeri Campani snocciolati durante la presentazione delle attività messe in campo dal Cardarelli per la gestione dell’Ictus Cerebrale durante la mattinata di giovedì 22 febbraio. Nella stessa occasione è stato presentato il videoclip realizzato dall’Associazione Italiana di Neuroradiologia (AINR) e dall’Associazione Lotta Ictus Cerebrale (ALICe) per sensibilizzare l’opinione pubblica.
Tra le novità annunciate, l’implementazione dell’attività del Dea con una Risonanza Magnetica di ultima generazione da 1,5 Tesla (funzioni di risparmio energetico, tecnologia di accensione ad elio zero, ingombro ridotto, riduzione del rumore atto a migliorare il comfort del paziente, medesima sessione d’esame per acquisire immagini sia anatomiche che funzionali) e un Angiografo Biplanare (con tecnologia digitale diretta, costituita da due archi a forma di C, disposti rispettivamente a soffitto e pavimento, che permettono la visualizzazione e l’acquisizione di immagini contemporaneamente su due piani distinti dello spazio). Questa caratteristica, cruciale soprattutto in Neuroradiologia Interventistica, consente indagini diagnostiche più rapide e precise dei vasi sanguigni e procedure terapeutiche per via endovascolare o Rx guidate con utilizzo di dosi minori di mezzo di contrasto, nonché, di radiazioni ionizzanti;e queste macchine sono entrambe nel padiglione dell’emergenza. Apparecchiature mostrate alla stampa al termine del convegno di stamane dal dottor Mario Muto, direttore dell’Unità operativa complessa di Neuroradiologia.
«Grazie alla nuovissima Risonanza Magnetica di ultima generazione e all’Angiografo Biplanare – ha spiegato il direttore generale Ciro Verdoliva – possiamo ora garantire una migliore assistenza, tempi di diagnosi e di trattamento dello stroke molto ridotti e quindi una maggiore possibilità di successo per i nostri pazienti. In altre parole, grazie al lavoro svolto, il Cardarelli – negli ultimi mesi – ha avviato procedimenti per elevare, ancor di più, i suoi standard tecnologici ed assistenziali».