Patrizia Cocco, 49enne sarda malata di Sla, ha deciso di “staccare la spina”: si tratta del primo caso in Italia dopo l’approvazione della legge sul biotestamento. La donna, originaria di Nuoro, sabato scorso ha dato il suo assenso alla sedazione palliativa profonda, rinunciando alla ventilazione meccanica, dopo aver combattuto per cinque anni la sua malattia. E’ morta con il sorriso, stringendo la mano di sua madre e dei suoi cari.
Patrizia Cocco scriveva tramite un “comunicatore” oculare: si definiva come una persona che non viveva più, perché costretta a letto e attaccata alle macchine ogni giorno, e riferiva di “vivere un incubo”, di non essere in grado di muovere muscoli. La malattia l’aveva resa debole ed incapace di essere autonoma. La donna ha infatti espresso per quattro volte ai medici la propria volontà di interrompere la ventilazione meccanica e la sedazione palliativa profonda.
“Voleva solo smettere di soffrire, ma non poteva permettersi la Svizzera”, fanno sapere dall’associazione. Dopo essersi confrontata con i suoi cari, Patrizia aveva nominato un notaio come amministratore di sostegno.
“E’ stata una scelta di Patrizia molto lucida e coraggiosa – ha detto il suo avvocato e cugino Sebastian Cocco -. La nuova legge permette ai medici di dare subito esecuzione alla volontà del paziente senza doversi rivolgere al giudice come succedeva prima della sua entrata in vigore e così a Patrizia è stato permesso di fare la sua scelta”.
“La legge, che tutela il diritto alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione, Patrizia Cocco la aspettava da anni, da quando sentiva di essere imprigionata nella malattia dentro la quale sopravviveva a una vita che lei in quelle condizioni non voleva più vivere”, ha concluso l’avvocato Cocco.
La donna si era rivolta all’Associazione Luca Coscioni a giugno per richiedere informazioni sul percorso da affrontare per giungere al diritto di porre fine a una vita che non riteneva più degna di essere vissuta.