Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha incontrato a Palazzo Chigi la professoressa Franca Di Blasio, la docente di italiano e storia che insegna all’istituto superiore professionale Majorana-Bachelet di Santa Maria a Vico e che è stata aggredita con un’arma da taglio da un alunno. La docente è rimasta ferita alla guancia sinistra ed è stata giudicata guaribile in 15 giorni.
“Ho incontrato Franca Di Blasio, la professoressa aggredita giovedì in classe. Le sue parole mi hanno colpito: il valore della scuola, l’orgoglio di insegnare, il dialogo e lo studio opposti alla violenza. Una brava professoressa, un buon esempio per l’Italia intera”, ha scritto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni su Twitter, al termine dell’incontro.
Finirà in carcere il 17enne che lo scorso giovedì ha accoltellato in classe, nell’istituto superiore Bachelet-Majorana di Santa Maria a Vico, la professoressa di italiano Franca Di Blasio, che gli aveva messo una nota in seguito al rifiuto di farsi interrogare.
Lo ha deciso il Gip presso il tribunale di Minori di Napoli, che proprio durante la giornata di oggi, lunedì 5 febbraio, ha convalidato l’arresto per lesioni aggravate, disponendone la traduzione in carcere dal centro di prima accoglienza dove si trovava.
La dinamica dell’aggressione è stata ricostruita nel dettaglio. Il 17enne avrebbe preso una nota dalla docente dopo il suo rifiuto a farsi interrogare. Quando ha aggredito la docente, in classe c’era anche l’insegnante di sostegno che ha poi riferito quanto visto ai carabinieri: “Allontanati, altrimenti accoltello anche te” le avrebbe detto lo studente prima di scagliarsi contro la professoressa.
Il 17enne rischia una severa condanna. Un gesto che la stessa professoressa vittima dell’aggressione non riesce a spiegarsi, poichè il ragazzo non aveva mai manifestato un’indole violenta. Negli ultimi giorni lo studente era molto preoccupato per la salute della nonna, alla quale era molto legato. Anche nei giorni precedenti l’aggressione, la professoressa aveva provato a interrogarlo, ma inutilmente. Così è successo anche il giorno dell’aggressione.
Il 17enne ha riferito di aver trovato fuori dalla scuola il coltello che aveva con sè e di cui si è servito per ferire la docente.
Difficile stabilire se avesse meditato una vendetta nei confronti della professoressa che a suo dire non capiva la sua situazione di difficoltà legata alle condizioni della nonna; il pm, almeno per ora, ha scelto di non approfondire la questione della eventuale premeditazione, un modo per lasciare fuori da questa storia anche i compagni di classe dell’adolescente, già provati dall’accaduto.
Nei giorni scorsi, la madre del 17enne aveva lanciato un appello all’insegnante ferita . Attraverso le pagine del “Messaggero” ha implorato il perdono per suo figlio. “Chiedo scusa alle insegnanti, alla preside e a tutta la scuola, ora aiutate mio figlio”, le parole della donna.
“In famiglia – ha spiegato la donna – non ci siamo accorti che stava soffrendo per le condizioni di salute della nonna che per lui è come una seconda mamma”. Il 17enne, a quanto sembra, era molto provato per le condizioni della nonna: quando si allontanava da casa telefonava – ha raccontato la madre – e spesso tornava a casa in lacrime.”