Crescono in modo esponenziale i numeri riferiti al turismo online. Ormai si parte sempre più utilizzando la tecnologia internet: per la precisione un dato che è stato diffuso dalla borsa dedicata al mercato web a tema ha evidenziato che 9 persone su 10 usano smartphone e computer per organizzare il proprio viaggio.
Un dato enorme figlio della diffusione capillare dell’uso della rete e della conseguente nascita di soggetti attivi in questo mercato. Tra portali di prenotazione, comparazione servizi, blog tematici per leggere opinioni e reperire informazioni di ogni sorta ormai prima di partire diventa un must dare un’occhiata a ciò che la rete ha da suggerirci.
A livello globale il mercato di turismo in rete vale 1,33 trilioni di dollari e a dominarlo sono le cosiddette Ota, online travel agency, agenzie turistiche che si sono spostate in rete per offrire i propri servizi. Da sole riescono a gestire la gran parte dei flussi turistici.
Sono tante queste realtà, alcune note e di livello internazionale; altre più di nicchia e circoscritte, magari legate al nostro territorio. Come nel caso di Iflat, che si occupa di fornire servizi ai proprietari di immobili che volessero adibirli a case vacanze.
Un mondo che ormai sarebbe anacronistico definire nuovo visto che è realtà già da anni; e che all’orizzonte si stagliano altre novità, come ad esempio l’intelligenza artificiale. Gli scenari sono ad oggi difficili da prevedere, certo è che si parte da questa base: dal 90% come dato legato al numero di viaggiatori che compie una azione tramite internet, principalmente telefonino, prima di mettersi in viaggio.
Numeri che devono necessariamente dar vita ad una riflessione nella mente degli operatori del turismo dato che gli acquisti di viaggi da mobile sono quantomeno raddoppiati. Si sta d’altra parte parlando di uno dei settori che più degli altri ha contribuito al rilancio dell’economia tramite tecnologia multimediale: nonché il comparto che più degli altra ha risentito, fin dagli inizi, del passaggio epocale ormai risalente a qualche decennio fa dal mondo reale a quello multimediale.
E per certi versi questa delocalizzazione è stata una manna dal cielo dato che l’intero comparto turistico ha tratto enormi giovamenti dal passaggio sul canale multimediale; almeno per quegli operatori che hanno saputo cavalcare il cambiamento e non si sono fatti schiacciare.
Un sterzata che con ogni probabilità sarà netta e definitiva, nel senso che difficilmente si potrà tornare indietro.