La Repubblica Dominicana promuove il suo cioccolato al Salon du Chocolat, la principale fiera internazionale dedicata a questo speciale e goloso prodotto, protagonista di varie creazioni enogastronomiche e non solo. Il salone, giunto alla sua terza edizione, avrà luogo presso il Padiglione MiCoLAB di Fiera Milano Congressi da giovedì 15 a domenica 18 febbraio 2018 e attrarrà professionisti del settore e visitatori da tutto il mondo.
Quest’anno, tra i 50 espositori che disporranno i propri stand sugli 8400 mq che MiCo ha messo a disposizione, ci sarà anche la Repubblica Dominicana. Il Paese caraibico sarà presente con le creazioni di della cioccolatiera Valeria Santoli, fondatrice della boutique di cioccolato “Oltreciocc” di Pavia e selezionata da Chococlub (Associazione Italiana Amatori Cioccolato) per realizzare una pralina speciale in occasione del salone. Inoltre, presso lo stand di Repubblica Dominicana si troveranno delle tavolette di cioccolato d’autore, sia fondenti che al latte, in edizione limitata: sulla confezione, infatti, sono riportati alcuni scatti fotografici di Davide Ferrero facenti parte della mostra itinerante “Un viaggio di emozioni”, realizzata in collaborazione con l’Ufficio del Turismo della Repubblica Dominicana. E, anche se il cacao sarà il protagonista indiscusso, non mancheranno gli altri prodotti di punta della destinazione, come il rum e i sigari più pregiati.
Per chi non conosce il cacao dominicano, questa è l’occasione giusta per scoprirne caratteristiche e proprietà, oltre che per gustarlo in varie declinazioni. Conosciuto anche come “cibo degli dei”(così veniva chiamato dagli indigeni), questa pianta rappresenta gran parte della produzione agricola del Paese e sta diventando una delle principali attrazioni per i viaggiatori più golosi. Con 28.000 ettari di terreno coltivati e 6.000 tonnellate di fave acquistate all’anno, la Repubblica Dominicana rientra attualmente tra i primi dieci esportatori di cacao al mondo e detiene il primato per la produzione di cacao da agricoltura biologica, iniziata negli anni ’80 del secolo scorso e ritenuta sempre più importante. La qualità del cacao è migliorata tanto che l’International Cocoa Organization (ICCO) l’ha inserita nel “Fine or Flavour”, la categoria che include le varietà di cacao più rare del mondo, come il criollo, prodotto principalmente nel nord-est del Paese e conosciuto anche come “il re del cacao” per via della sua qualità insuperabile. Oltre al criollo in Repubblica Dominicana si producono altre due varierà di cacao: il forastero e il trinitario (un ibrido tra gli altri due), entrambi di ottima qualità.
Per valorizzare la produzione del cacao sono nati dei veri e propri musei e le cosiddette “Rutas”, percorsi guidati che consentono di far conoscere e vivere da vicino tutte le fasi, dalla coltivazione alla vendita, e rappresentano l’occasione per i viaggiatori di entrare ancora di più in contatto con la popolazione e le tradizioni locali. Ad esempio, a Santo Domingo si trova un museo interattivo dedicato al cacao, alle sue origini, alle sue proprietà e agli usi odierni, dalla cucina alla cosmesi. Gli amanti del cioccolato, partecipando alla Kah Kow experience, potranno scegliere un tour gratuito o workshop dedicati alla creazione di prodotti artigianali, quali barrette, burro di cacao, cioccolatini e persino creme nutrienti per il corpo. Delle fave non si butta via niente: i gusci ad esempio sono ottimi per fare un gustoso tè che favorisce la buona circolazione sanguigna.
Un’altra occasione per scoprire dei segreti del cioccolato è El Sendero del Cacao, un percorso nato per iniziativa di Cacao Tour nel 2008 a Duarte, nel cuore verde dell’isola, con l’obiettivo di promuovere il turismo, la cultura e la conoscenza del prodotto. Il sentiero attraversa panorami mozzafiato ed è circondato da una vegetazione lussureggiante. Percorrendolo si fa tappa a San Francisco de Macorís, dove si trovano le piantagioni dell’Hacienda La Esmeralda García Jiménez, dove gli esperti illustrano nel dettaglio tutto il procedimento che porta all’ottenimento delle tavolette: si inizia con la raccolta dei frutti, per poi procedere col taglio delle cabossidi, l’estrazione delle fave, la fermentazione, l’essiccazione e il confezionamento.