Enzo Avitabile è uno degli artisti più autorevoli della Napoli contemporanea. Vincitore di due premi Tenco, due David di Donatello, due Nastri d’argento, un Globo d’oro e un Ciak d’oro, a cui si aggiunge, nel 2017, il prestigioso Premio Ubu, per la colonna sonora del Vangelo di Pippo Delbono. Dal 1982 ad oggi ha inciso 17 album, macinato centinaia di concerti, scritto oltre 300 opere per quartetti, orchestre da camera e sinfoniche. Ora si prepara all’esordio al San Carlo, il 30 e il 31 marzo, in occasione del venerdì santo, con il suo “Tamburo a niro per voce recitante e orchestra“, fra Haydn e Mozart. A seguire un’altra produzione con il San Carlo, “L’ultimo Decamerone“, riscrittura originale dell’opera di Boccaccio nata dalla penna di Stefano Massini, di cui Avitabile firma le musiche originali.
Artista sempre coerente con se stesso, aperto a nuove contaminazioni, umane e artistiche: 36 anni di carriera vissuta tutta d’un fiato raccontati in musica nella sua prima “summa” antologica dal titolo emblematico: “Pelle Differente”.
La musica come abbattimento dei confini. La musica come riscoperta delle proprie radici. La musica come parametro di vita: c’è tutto questo e molto altro ancora nel nuovo lavoro discografico di Enzo Avitabile. Un tentativo analogo lo fece il regista Premio Oscar Jonathan Demme quando, nel 2012, raccontò per fotogrammi il variegato percorso musicale dell’artista napoletano, a testimonianza della sua capacità, nel tempo, di “cambiare pelle”, uscendo da qualsiasi tipo di categoria musicale predefinita.
“PELLE DIFFERENTE” è quindi una guida nell’universo musicale di Avitabile, che premia la canzone cantautorale ed esprime la capacità di muoversi tra i suoni del mondo, conservando una propria autenticità e sposandola con i ritmi e gli stimoli provenienti dagli altri popoli. Questa l’essenza della sua musica: partire da forme codificate, per ritrovarsi in un nuovo linguaggio, che sfugge a qualsiasi definizione.
Il “best of” è un excursus sugli incontri artistici, sulle collaborazioni, sugli assemblaggi musicali sperimentati in tanti anni di carriera. Tutto s’intreccia e si confonde: generi, strumenti, musicisti: un esempio concreto di musica che non ha radici, fino ad arrivare all’inedita esperienza che lo attende, calcare il palco del teatro Ariston in occasione della 68° edizione del Festival della musica italiana.
La tracklist parte, inevitabilmente, con il brano “sanremese” Il coraggio di ogni giorno (Enzo Avitabile con Peppe Servillo) e continua con Respirando navigando; Abball’ cu me (feat. Khaled); Salvamm’ o munno (feat. Manu Dibango); Ànola trànola; Don Salvatò; Malincunìa; Tutt’ egual song’ ‘e criature (feat. Eliades Ochoa); Canta Palestina (feat. Amal Murkus); Nuie e ll’ acqua ( feat. Idir); Mane e mane (feat. Daby Touré); Soul express (feat. Toumani Diabaté & Mauro Pagani); No è no (feat. Franco Battiato); Gerardo nuvola ‘e povere (feat. Francesco Guccini); E ‘a maronn’ accumparett’ in Africa (feat. David Crosby).
Il CD 2 contiene: Fratello Soul; Dolce Sweet “M”; Charlie; When I Believe; Gospel mio; Napoli Dance; S.O.S. Brothers ; Black Out; Alta tensione; Stella dissidente; Dies irae; Leave Me or Love Me; Solo.
Ed è così che nel booklet si alternano ai brani, anche scatti, ritratti e foto ricordo di Avitabile con alcuni dei suoi prestigiosi compagni di viaggi, incontrati in questi anni di carriera: James Brown, Tina Turner, David Crosby, Franco Battiato, Johnny Clegg, Djivan Gasparyan, Khaled, José Feliciano, Jonathan Demme, Toumani Diabaté, Dee Dee Bridgewater, Rita Marley, Ashraf Sharif Khan, Manu Dibango, Solomon Burke, Bob Geldof, Noa, Alvin Lee, Amina, Daby Touré e Cesaria Evora.
Il brano con il quale l’artista gareggerà a Sanremo, “il coraggio di ogni giorno”, è un’alchimia di emozioni e di linguaggi in movimento, testimonianza di un modo di fare l’altra musica, quella che va oltre le facili etichette: il brano scivola con naturalezza dall’italiano al dialetto, supera il concetto di “duetto” e si trasforma in un intenso dialogo reso possibile grazie alla collaborazione, fortemente voluta da Avitabile, con Peppe Servillo (vincitore al Festival di Sanremo nel 2000 con gli Avion Travel).
È un omaggio a tutti i “nessuno”, alla straordinarietà e al valore dell’uomo comune impegnato nella lotta quotidiana di arrivare a fine mese, di portare i figli all’università. Il brano si presenta con una formula espressiva innovativa, che, secondo un orientamento coerente con gli ultimi lavori dell’artista, “Black Tarantella” e “Lotto Infinito”, unisce diversi registri linguistici per raccontare, attraverso l’incrocio di suoni e gesti, l’esistenza dei “fuori di vista” – cioè coloro che vivono ai margini.
Pur nascendo dal tessuto sociale proprio dell’artista, come si legge nel brano in riferimento a Scampia – il brano perde ben presto i propri confini, superando stereotipi e luoghi comuni, per attingere invece nuove ispirazioni da tutte le fonti possibili, diventando così “musica del mondo”, inno alla vita e all’accoglienza.
Il testo è scritto a quattro mani dallo stesso Avitabile con Pacifico. Gli arrangiamenti portano la firma di Celso Valli. La produzione artistica è affidata ad Andrea Aragosa. La produzione esecutiva è di Mario Aragosa per Black Tarantella.