Mercoledì 25 gennaio, alle 20.45, andrà in scena il quarto appuntamento della rassegna teatrale del teatro “Italia”, con la grandiosa e famosissima opera di Eduardo “Filumena Marturano, probabilmente la commedia italiana del dopoguerra più conosciuta e rappresentata all’estero. Protagonisti saranno gli attori Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses per la regia di Liliana Cavani. Nel cast attori di primissimo livello come Nunzia Schiano, Mimmo Mignemi, Ylenia Oliviero, Elisabetta Mirra, Fabio Pappacena,Eduardo Scarpetta, Gregorio Maria De Paola, Agostino Pannone.
Filumena Marturano è il testo di Eduardo più rappresentato all’estero, ispirato da un fatto di cronaca dal quale Eduardo ha costruito una delle più belle commedie dedicata alla sorella Titina. È la storia di Filumena Marturano e Domenico Soriano: lei è caparbia, accorta, ostinata contro tutto e tutti nel perseguire la propria visione del mondo, con un passato di lotte e tristezze, decisa a difendere fino in fondo la vita e il destino dei suoi figli: è la nostra “Madre Coraggio”.
Lui borghese, figlio di un ricco pasticciere, “campatore”, amante e proprietario di cavalli da corsa, un po’ fiaccato dagli anni che passano e dalla malinconia dei ricordi, è stretto in una morsa dalla donna che ora lo tiene in pugno e a cui si ribella con tutte le sue forze. Ma è soprattutto la storia di un grande amore.
La commedia porta al pubblico il tema, scottante in quegli anni, dei diritti dei figli illegittimi. Il 23 aprile 1947, infatti, l’Assemblea Costituente approvò l’articolo che stabiliva il diritto-dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare anche i figli nati fuori dal matrimonio, mentre otto anni più tardi, nel febbraio del 1995, venne approvata la legge che abolì l’uso dell’espressione “figlio di N.N.”.
Nel ruolo di Filumena e Domenico due grandi protagonisti della scena italiana: Mariangela D’Abbraccio, che ha iniziato la sua carriera diretta da Eduardo nella Compagnia di Luca De Filippo, e Geppy Gleijeses, allievo prediletto di Eduardo, che per lui nel ’75 revocò il veto alle sue opere.
A dirigere la commedia Liliana Cavani, che con questo allestimento debutta nella Prosa. Scene e costumi sono di Raimonda Gaetani, musiche originali di Teho Teardo, luci di Luigi Ascione, assistente alla regia Marina Bianchi.