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Catalunya: terra di tesori dichiarati Patrimonio dell’Umanità

Redazione Napolitan di Redazione Napolitan
18 Gennaio, 2018
in Arte & Spettacolo
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Catalunya: terra di tesori dichiarati Patrimonio dell’Umanità
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La ricchezza di tradizioni e storia che caratterizzano la Catalunya fanno di questo territorio un prezioso luogo dal valore culturale inestimabile. A testimoniarlo sono i numerosi riconoscimenti da parte dell’UNESCO che hanno reso la Catalunya uno dei Paesi con il maggior numero di siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità: dall’antichissima città di Tarragona, al Palau de la Música Catalana,il Recinto Modernista di Sant Pau a Barcellona, il Monastero de Poblet, le chiese romaniche nella Vall de Boí e le incredibili opere del celebre architetto spagnolo Gaudí.

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Le opere di Gaudí

Considerate tra i più famosi tesori della Catalunya, le opere di Antoni Gaudí sono state incluse nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO grazie al loro eccezionale contributo allo sviluppo architettonico del XIX e del XX secolo. Chi sceglierà la città catalana come meta del proprio viaggio potrà scoprire le meravigliose opere dell’architetto spagnolo che costellano Barcellona. Sono 7 i tesori considerati patrimonio dell’Umanità: Park Güell, Palazzo Güell, Casa Milà, Casa Vicens, Casa Batlló, la Cripta a Colònia Guell, così come la meravigliosa facciata della Natività e la Cripta della Sagrada Família. Tra i siti meno conosciuti  spesso esclusi dai classici itinerari, vale la pena visitare il Palazzo Güell. Questo magnifico esempio di architettura domestica moderna, nel cuore di Barcellona e a pochi passi da La Rambla, fu commissionato all’architetto dalla famiglia Güell-López come spazio urbano per espandere la proprietà. Spostandosi nel quartiere bohemien di Gràcia, ci si imbatte nella Casa Vicens, la prima opera importante di Gaudí ispirata all’architettura mudejar. Questo palazzo, che per oltre un secolo è stato un’abitazione privata, ha recentemente aperto al pubblico, che può visitare le mostre permanenti ed ammirare gli interni e i disegni originali di Gaudí qui conservati. Nel caratteristico villaggio di Santa Coloma de Cervelló, a 20 km a ovest di Barcellona, si trova la  gemma  nascosta di Gaudí: la Cripta de la Colònia Güell. Varcando la soglia della cripta la sensazione è quella di entrare in una grotta naturale e non in un edificio appositamente realizzato dall’uomo. Per ottenere questo realistico effetto l’architetto ha fatto uso di colori scuri sia per il pavimento che per le pareti, evocando così l’oscurità del bosco.

Recinto Modernista di Sant Pau
Considerato uno degli ospedali più importanti della città, il Recinto Modernista di Sant Pau, è l’edificio più grande realizzato dall’architetto Lluís Domènech i Montaner, nonché tra i migliori esempi di modernismo pubblico. Situato nel distretto Guinardó di Barcellona, l’Hospital, costruito nel 1401 con il nome di Santa Creu (Santa Croce) e con l’obiettivo di fondere i 6 ospedali allora presenti a Barcellona, dal 1997 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.Alla fine del XIX secolo, a causa dell’inarrestabile crescita demografica, era chiaro che la città avesse bisogno di una struttura più grande e, grazie all’eredità del banchiere Pau Gil, nel 1902 si posò la prima pietra. Nel testamento Gil decise di destinare la sua fortuna alla costruzione dell’ospedale a condizione che venisse realizzata la miglior struttura da un punto visto tecnologico, medico e architettonico e che portasse il nome di Sant Pau.Il sorprendente ospedale fu ideato come un piccolo paesino modernista, la cui funzione era quella di contribuire alla cura dei pazienti grazie agli spazi di questo gradevole luogo.
Dall’autunno del 2009 tutta l’attività sanitaria è stata trasferita nel nuovo Hospital de Sant Pau e nella vecchia struttura sono stati avviati nuovi lavori di ristrutturazione con l’obiettivo di renderla un’area visitabile dal pubblico e un importante centro di ricerca e di cultura, sede di istituzioni e fondazioni internazionali.

Palau de la Música Catalana
Un giardino di luci e colori, così viene definito il Palau de la Música Catalana di Barcellona. Gli appassionati d’arte e di architettura sicuramente apprezzeranno questo grande esempio del modernismo catalano, dal 1997 dichiarato patrimonio mondiale dell’Umanità. All’interno del Palau la bellezza della musica si inserisce in un contesto architettonico unico capace di raggiunge il cuore di chi si reca qui per ascoltare un concerto. Progettato agli inizi del secolo da Lluís Domènech i Montaner, l’edificio è stato sottoposto nel corso degli anni a modifiche e miglioramenti e attualmente include una biblioteca, alcuni uffici, camerini, una piazzetta esterna e un barinterno. La principale innovazione architettonica del Palau è quella di essere concepito come uno spazio aperto, fruibile, da vivere nella sua totalità da chiunque lo visiti. È studiato apposta per non bloccare lo sguardo, senza nascondere le strutture interne delle scalinate e di altri ambienti che rimangono quindi a vista.Impossibile non rimanere sbalorditi di fronte ai giochi di luce e ai bellissimi colori che si creano all’interno dell’edificio grazie al vetro che ricopre la struttura metallica. Tra le altre sale, molto suggestive sono il Petit Palau, spazio adibito a concerti più piccoli e proiezioni audiovisuali, la Sala dell’Orfeó Català, utilizzata dal celebre coro catalano, e infine la Sala Lluís Millet, salone di riposo e luogo di incontro dedicata al maestro Millet, fondatore dell’Orfeó Català.

Tarragona
Lasciandosi alle spalle Barcellona e percorrendo la costa verso sud si arriva a Tarragona, una terra ricca di storia. Le origini della città risalgono infatti alla seconda guerra punica, nel 200 a.C. e i reperti archeologici qui rinvenuti sono davvero sorprendenti: impressionante il fatto che su alcuni blocchi di pietra che compongono le alte mura della città si possano ancora intravedere le cifre di riconoscimento degli schiavi incaricati della costruzione. Il circo romano, il bellissimo anfiteatro a strapiombo sul mare, le iscrizioni e incastri di pavimentazioni antiche nel centro cittadino portano indietro nel tempo qualsiasi turista si avventuri per le vie ricche della città. In oltre 2000 anni, la storia di Tarragona è stata scritta nel suo patrimonio architettonico, che ogni visitatore può ancora oggi avere la fortuna di ammirare. Dai reperti romani al Medioevo il passo è breve, l’epicentro è costituito dalla cattedrale gotica e la scalinata Pla de la Seu,  dove ogni domenica è allestito un delizioso mercatino. Il modernismo poi fiorisce in numerosi edifici della Rambla Nova. Ma l’apice di questo stile creativo e divertente è stato raggiunto nel bellissimoTeatro Metropol, vero e proprio gioiello modernista, opera di Josep Maria Jujol. Orgogliosa delle sue tradizioni, Tarragona è una città ricca di manifestazioni culturali e numerose attività che la rendono tutto l’anno una meta ideale da visitare.

Monastero di Santa Maria di Poblet 
E per chi desidera fare una gita fuoriporta, a soli 100 km da Barcellona, nel comune di Vimbodí,si trova il Monastero di Santa Maria di Poblet, uno dei più importanti complessi monastici d’Europa e Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 1991. Il monastero rappresenta uno dei migliori esempi di architettura religiosa della Catalunya e venne fondato da Ramón Berenguer IV, conte di Barcellona, che lo donò all’ordine cistercense. I re d’Aragona lo scelsero come pantheon reale e diventò uno dei centri culturali più importanti dell’epoca, con una biblioteca particolarmente rilevante. I visitatori possono accedere alla chiesa del complesso monumentale dove sono conservate le tombe di sovrani e regine della corona di Catalogna e d’Aragona, mentre lo spazio centrale è destinato alla clausura dei monaci benedettini.

Chiese romaniche della Vall de Boí 
Spostandosi nell’entroterra si scopre un luogo sorprendente, dove l’arte si fonde con la natura: laValle di Boí, in provincia di Lleida. In questo territorio protetto dalle spettacolari vette dei Pirenei, si conserva uno dei migliori complessi romanici dl’Europa formato da nove chiese e risalenti ai secoli XI e XII che, grazie al proprio valore artistico, ha ottenuto il titolo di Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 2000. Le chiese di Sant Climent e Santa Maria a Taüll, SantFeliu a Barruera, Sant Joan a Boí, Santa Eulàlia a Erill la Vall,  l’Assumpció di Cóll, Santa Maria di Cardet e SantQuirc nei pressi di Durro sono caratterizzate da elaborati lavori in pietra e da eleganti torri campanarie. Gli affreschi recuperati dalle mura sono attualmente conservati presso il MuseuNacional d’Art de Catalunya a Barcellona.

Non solo arte ed architettura, la Catalunya è una terra riconosciuta anche per le sue tradizioni. In particolare, la festa La Patum e le torri umane di Castellers sono riconosciute Patrimonio Immateriale dell’UNESCO.

La Patum de Berga, Capolavoro del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità, accompagna il Corpus Domini con una serie di rappresentazioni teatrali, personaggi e figure che riempiono la località di Berga ogni primavera. Si tratta di una commemorazione religiosa di origine medievale che è riuscita a preservare le proprie radici religiose e profane. Per festeggiare vengono organizzate parate e spettacoli nei quali predominano il fuoco e il ballo, con figure tipiche della tradizione come giganti, testoni, aquile, draghi e demoni. La festa comincia a mezzogiorno del giovedì del Corpus, con la parata detta Patum de lluïment. Imperdibile il salto de plens, apoteosi della festa, rappresenta un’orgia infernale nella quale diavoli di fuoco saltano a ritmo di musica. Un evento che sarà seguito il giorno dopo dalla parata Patum Infantil nella quale i bambini sfilano per le strade danzando.

Un altro evento popolare al quale non si può mancare, è la formazione dei “castellers”: impressionanti torri umane che variano da sei a dieci piani e che sembrano sfiorare il cielo. Si tratta di una tradizione che risale ad oltre 200 anni fa, trasmessa di generazione in generazione (infatti queste torri umane sono formate sia da adulti che- all’ultimo piano – da bambini), alla quale l’UNESCO ha riconosciuto l’importante ruolo di trasmettere il sentimento di uno sforzo condiviso e della creatività umana. I “castellers” si innalzano solitamente sulla piazza di fronte al balcone principale del palazzo comunale per celebrare le feste e abitualmente il pubblico si aggiunge alla base di questa costruzione umana per vivere con intensità uno spettacolo carico di emozione.

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