La sera del 13 gennaio 2012 alle 21:45:05 si è consumata una delle tragedia più eclatanti della storia italiana. La grande nave da crociera di proprietà della compagnia di navigazione Costa Crociere, del gruppo Carnival Corporation & plc, era agli ordini del comandante Francesco Schettino. Salpata dal porto di Civitavecchia e diretta a Savona per l’ultima tappa della crociera «Profumo d’agrumi», nelle acque dell’Isola del Giglio ha urtato uno scoglio riportando l’apertura di una falla lunga circa 70 metri sul lato di sinistra dell’opera viva; l’impatto ha provocato la brusca interruzione della navigazione, un forte sbandamento e il conseguente incaglio sullo scalino roccioso del basso fondale prospiciente Punta Gabbianara, a nord di Giglio Porto, seguito dalla parziale sommersione della nave.
La Costa Concordia è stata la nave passeggeri di maggior tonnellaggio naufragata nella storia.
I morti furono 32, 157 i feriti. Responsabile principale della tragedia, dopo un lungo processo, è stato ritenuto il capitano della nave, Francesco Schettino che, con le sue decisioni, non solo mise la nave e i passeggeri deliberatamente in una situazione di pericolo ma gestì anche in maniera grossolana l’emergenza, abbandonando la nave con alcuni suoi ufficiali prima che questa fosse stata completamente evacuata; circostanza che gli valse in tutto il mondo il nomignolo di “capitan codardo”.
Schettino è stato condannato a 16 anni di reclusione, attualmente sta scontando la sua condanna nel carcere di Roma. La nave invece, dopo una complessa operazione di recupero, il cosiddetto “parbuckling” è stata trasportata nel porto di Genova per essere completamente smantellata.
È il primo anniversario della tragedia con Francesco Schettino in carcere e con la nave completamente smembrata.
La Costa Crociere è stata condannata a pagare una provvisionale del danno tra i 45.000 ed i 65.000 euro a passeggero in attesa delle decisioni dei tribunali civili sul danno definitivo.
Sei anni dopo la tragedia, oggi, all’Isola del Giglio, come ogni anno, si ricordano quei momenti terribili e si commemorano le 32 vittime della sciagura. E’ stata celebrata una messa a suffragio nella chiesa dei santi Mamiliano e Lorenzo, una corona è stata deposta in mare e stasera, alle 21.30, una processione con le fiaccole raggiungerà il molo rosso dove una lapide ricorda quei morti. Una celebrazione semplice, sobria, ma intensa e ricca di significati.