Napoli, 24 dicembre 2006 – Keba Alexander, 50 anni, ucraino, è un venditore ambulante. Anche il giorno della vigilia di Natale, al mattino presto, come sempre, ordina il suo banchetto in Via Brin, dove vende prodotti tipici ucraini. Ad aiutarlo c’è sua moglie Chobit Lyubov e il loro figlioletto di 5 anni.
All’improvviso sbuca un’auto nera di grossa cilindrata che sfreccia veloce e nel compiere una manovra azzardata, urta il banchetto di Keba facendo cadere a terra tutta la mercanzia. Con tono pacato Keba, fa valere le sue ragioni e invita il conducente a guidare con prudenza e a muoversi con maggiore attenzione.
La risposta del giovane alla guida dell’auto fu tanto immediata quanto inquietante: “Tu qui non comandi niente, ci vediamo dopo”, urla contro Keba dal finestrino dell’auto.
Dopo circa mezz’ora, l’uomo alla guida dell’auto, torna sul posto e colpisce Keba alle spalle, ma cinque connazionali lo difendono e ad avere la peggio è proprio l’aggressore che resta a terra, malconcio.
A questo punto l’uomo tira fuori una pistola Beretta calibro 7,69 da cui partono tre colpi che colpiscono Keba. Inutile la corsa al vicino ospedale Loreto Mare, il 50enne venditore ambulante muore quasi immediatamente. Fatale un proiettile che si conficca nell’ascella destra.
Il suo assassino non sarà mai trovato, nonostante le testimonianze della moglie e di quattro connazionali.