Nove incontri in otto diversi luoghi della città e come sempre un bel bilancio di nuove idee progettuali raccolte. Si è chiusa durante la mattinata di sabato 16 dicembre, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la nona edizione del Sabato delle Idee, il pensatoio fondato dallo scienziato Marco Salvatore che riunisce alcune delle migliori eccellenze accademiche, scientifiche e culturali napoletane. Un’edizione che si è aperta e si è chiusa discutendo di Donald Trump con un Osservatorio permanente di riflessione sui mutamenti dello scenario geopolitico internazionale, avviato ormai da tre anni dal Sabato delle Idee che ha già dato vita anche ad una prima pubblicazione: “In che mondo viviamo?” (Editoriale Scientifica, 2016).
Una riflessione di respiro internazionale che ripartirà da gennaio anche nell’edizione del decennale con la prosecuzione del ciclo “L’Italia del futuro in un mondo che cambia”. Ma sono arrivate soprattutto per Napoli e per il suo futuro alcune delle idee più interessanti di questa nona edizione.
L’idea di trasformare il grande successo del cinema partenopeo in un sistema economico integrato con un vero e proprio Polo industriale per il cinema. L’idea di mettere insieme con le Università e le eccellenze napoletane nella ricerca un Centro Campano per il coordinamento della progettazione europea per i finanziamenti alla ricerca. E numerose idee per rilanciare Scampia (dalla nascita di un Museo della Civiltà contadina al rilancio del Parco delle Colline) raccolte soprattutto tra i giovani studenti dell’ITIS Galileo Ferraris che è stata una delle varie sedi itineranti di quest’ultima edizione che ha fatto il giro della città dalla periferia al centro storico. Dal cinema Hart al Circolo Artistico Politecnico, da Villa Doria D’Angri alle sedi più belle delle Università napoletane che fanno parte della rete del Sabato delle Idee, come l’antica cittadella monastica di Suor Orsola e il Complesso dei Santi Marcellino e Festo dell’Università Federico II.
“C’è grande soddisfazione nel ripercorrere la ‘produttività’ di idee di quest’ultima edizione – sottolinea Marco Salvatore – perché nel 2009 quando è nato il Sabato delle Idee lo abbiamo da subito immaginato come un pensatoio dove la cultura fosse la base propulsiva per idee nuove e concrete in grado di generare quella progettualità operativa che è sempre mancata a Napoli e nel Mezzogiorno e che è invece la conditio sine qua non per l’effettiva crescita economica del nostro territorio. Una crescita che può avvenire solo ed esclusivamente se quelle grandi potenzialità che abbiamo la fortuna di possedere (in particolare nell’immenso patrimonio culturale, paesaggistico ed artistico e nelle grandi eccellenze scientifiche ed accademiche) riescono ad essere finalmente tradotte in una concreta valorizzazione anche economicamente produttiva”.
E nella nona edizione del Sabato delle Idee c’è stato il tempo anche per le grandi riflessioni sui temi etici. La ricerca di una religione a dimensione umana al tempo di Papa Francesco con l’intervento della scrittrice Susanna Tamaro e soprattutto un dibattito ‘profetico’ sulla nuova legge sul Testamento biologico che proprio in questi giorni ha visto la sua definitiva approvazione.
Da gennaio si riparte con nuovi incontri e nuove idee. Ma soprattutto con il monitoraggio dello stato delle proposte raccolte. C’è già un appuntamento fissato per maggio a Scampia per vedere se davvero, come aveva anticipato al Sabato delle Idee l’assessore all’Urbanistica del Comune di Napoli, Carmine Piscopo, sarà partito l’abbattimento delle Vele. Un abbattimento anche simbolico di un totem del degrado e dell’illegalità che potrà lasciare il posto al fiorire di nuove idee per tutta la città di Napoli.