Il 10 dicembre al Nest di CLUB27 appuntamento con l’anteprima nazionale dello spettacolo con Ippolito Chiarello, “Nasca teatri di Terra/Tra il dire e il fare.”
In occasione del progetto “Siete Uomini o Caporali” proposto dal Nest per Quartieri di Vita a cura della Fondazione Campania dei Festival, Ippolito Chiarello, impegnato nel laboratorio di barbonaggio teatrale con i #GiovaniO’nest, presenta a San Giovanni a Teduccio, in anteprima nazionale, il suo ultimo spettacolo dal titolo CLUB27 per la regia di Michelangelo Campanale.
Un uomo radio. Una consolle da dj, un microfono. E delle storie, da raccontare preferibilmente di notte. Storie di grandi miti, autentiche stelle: quelle del rock, quelle del Club 27. Leggende del rock, di cui sappiamo tutto ma che abbiamo voglia di ascoltare ancora una volta. One more time, come i bambini che ogni sera hanno bisogno delle stesse fiabe per addormentarsi. Racconti, canzoni, parole, dediche, tutto intrecciato e soprattutto intriso delle storie delle star esplose in cielo (o agli inferi), nel loro ventisettesimo anno di età: Jimi Hendrix, Kurt Cobain, Robert Johnson, Jim Morrison, AmyWinehouse, e tutti gli altri del club.
E questa notte sono in ottima compagnia, dato che insieme a loro vengono evocati anche Jeff Buckley, Elvis Presley, Andy Warhol. Ippolito Chiarello – nei panni di un dj notturno – riporta in vita i miti del club 27 attraverso la loro musica, le parole, le suggestioni di una notte molto rock, senza tempo e senza spazio, in cui protagonista è il teatro e il suo pubblico, e il sogno più bello che un attore, e un dj, possono sperare di sognare…
L’uomo radio racconta: Ho sempre avuto una passione per i miti, gli eroi e i supereroi: gli immortali, insomma. Ho sempre pensato poi che i miti della musica, in particolare quelli del Club 27, gli immortali per eccellenza, a volte, in preda al loro distruttivo delirio di onnipotenza e nonostante le loro vite tragiche e “mortali”, sono stati supereroi con poteri straordinari, capaci di creare opere che ci salvano attraverso la loro bellezza. Vi racconto storie di miti, quelli maledetti, forse perché sono loro gli ultimi ad averci lasciato in eredità una storia. Forse avrei voluto essere uno di loro. Mi affascina la loro musica. Mi stuzzica la loro biografia. In fondo i numeri li avrei avuti: del resto, sono nato pochi giorni prima di Kurt Cobain… lui all’estremo nord dell’Europa, e io all’estremo sud. Sarà stato a causa di questo subliminale contagio epocale che i germi delle loro vite e la magia della loro musica si sono depositati dentro di me già da bambino. Chissà… Non lo so come è andata esattamente. Soltanto una cosa mi è chiara: ormai, tutto questo è diventato un’ossessione. Una magnifica ossessione.