E’ durato poco più di 24 ore il clima di calma apparente introdotto a Ponticelli dal blitz che durante la giornata di ieri, martedì 28 novembre, ha portato all’arresto di 23 persone ritenute affiliate al clan De Micco, il sodalizio criminale che negli ultimi anni deteneva il predominio del territorio sotto il profilo camorristico.
Una stangata che ha ridimensionato il potere del clan egemone a Ponticelli, dunque, e che ha senz’altro stravolto gli equilibri sotto diversi aspetti: la guerra a suon di “stese” che sta avvenendo nella “capitale della droga” di Ponticelli, lo dimostra.
La reazione delle “nuove leve” della camorra, ovvero, i giovani affiliati ai clan messi all’angolo dai De Micco e pronti a subentrare sulla scena criminale per prendere il posto dei “Bodo” – questo il soprannome del boss fondatore del clan, Marco De Micco – non si è fatta attendere.
Durante la notte tra martedì 28 e mercoledì 29 novembre, diversi colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro il cancello di un’abitazione del Rione De Gasperi in cui vive una donna a capo di una delle piazze di spaccio esistenti nel rione che un tempo fu il bunker del clan Sarno. Gli autori del raid avrebbero poi urlato contro l’abitazione: “I soldi li devi dare a noi!”
Non si è fatta attendere la replica dei De Micco: durante il pomeriggio di oggi, mercoledì 29 novembre, due giovani in sella ad uno scooter hanno esploso diversi colpi d’arma da fuoco puntando l’arma verso il cielo: “una stesa”, così viene denominata quest’azione criminale dal chiaro scopo intimidatorio, avvenuta, ancora una volta, nel “supermercato della droga” di Ponticelli, il Rione De Gasperi.
Un raid avvenuto nei pressi del ponte della Circumvesuviana che attraversa il rione e voluto per dimostrare che i De Micco non hanno subito il colpo inferto dallo Stato nel corso delle 24 ore precedenti e che non sono disposti a cedere il posto alle organizzazioni rivali che hanno scalzato negli anni precedenti, a suon di agguati, nel corso di una sanguinaria faida.
D’Amico e De Luca Bossa: questi i nomi dei due clan, nemici giurati dei De Micco che potrebbero approfittare del declino di questi ultimi per prendere il sopravvento sulla scena camorristica ponticellese. Potrebbe esserci proprio la firma di uno dei due clan sul primo raid avvenuto nel Rione De Gasperi la notte scorsa.
Una delle principali fondi i guadagno del clan De Micco era proprio la gestione e il controllo delle piazze di spaccio: un business che fa gola anche agli altri clan che dopo aver perso “la guerra” contro i Bodo altro non ha potuto fare che stare a guardare “senza toccare” quella miniera di morte ed oro che cresceva sotto i loro occhi impotenti e che non hanno tardato a rivendicare pretese, puntando immediatamente e senza indugi alle piazze più calde del quartiere sul versante della droga, quelle insorte in diversi isolati del rione De Gasperi in seguito al declino dei Sarno, dopo che le figure di maggiore spessore del clan hanno deciso di collaborare con la giustizia.