A Napoli le storie e le tradizioni legate al caffè sono davvero tante, la più diffusa è probabilmente quella del caffè sospeso, segno di solidarietà e filantropia. Questa pratica consiste nel pagare un caffè per sé e uno per chi è meno fortunato e non può permetterselo. Tale prassi si diffuse anche grazie al principe Antonio De Curtis; si racconta che Totò, essendo estremamente generoso, lasciasse pagati in diversi bar 10 caffè al giorno.
Anche se con il tempo tale pratica è caduta parzialmente in disuso, negli ultimi anni nella città partenopea è rinato l’interesse per questa antica tradizione. A tal riguardo la “Rete del Caffè Sospeso” il 10 Dicembre del 2011, grazie all’appoggio di diverse associazioni culturali e del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ha istituito la “Giornata del Caffè Sospeso”.
In una città in cui il caffè ha una tale importanza, non ci si può esimere dal prepararlo in maniera impeccabile, ma quali sono i trucchi e i segreti per preparare una perfetta tazzulella ‘e cafè? Meglio la moka o la macchina dell’espresso?
Queste sono alcune delle domande che molti italiani si pongono quando cercano di preparare un caffè perfetto. Vediamo quali sono i segreti da utilizzare con le diverse macchine.
La moka, inventata da Alfonso Bialetti nel 1933, è la “macchina del caffè” più usata dagli italiani. Saper fare un buon caffè con la moka è una vera e propria arte che si può imparare seguendo piccoli suggerimenti.
- Gli esperti consigliano di comprare il caffè in grani e di macinarli al momento in cui si vuole preparare la bevanda. Qualora, invece, si voglia comprare il caffè già macinato è preferibile usare una macinatura grossa.
- La prima cosa da fare è riempire la caldaia della caffettiera, stando attenti a non superare la valvola. Nel farlo bisogna utilizzare l’acqua, che può essere sia naturale che minerale, ad una bassa temperatura.
- A questo punto va inserito nel filtro il caffè macinato fino a formare una piccola montagna. È importante ricordarsi di non pressare il prodotto.
- Per evitare di bruciare il nostro bruno nettare, è meglio non farsi prendere dalla fretta e mettere il fornello a fuoco basso.
- Il coperchio può essere sia lasciato aperto per evitare che il vapore si mescoli al caffè, sia chiuso per non far disperdere gli aromi, a seconda della propria preferenza.
- Per la riuscita di un buon caffè è importante il momento in cui si spegne il fornello. Il gas va spento appena il caffè inizia a salire, così si evita di bruciarlo e di alterarne il gusto.
- Ultimo aspetto, ma non per questo meno importante, è la pulizia della moka, guai ad utilizzare detersivi! Il nostro apparecchio di fiducia va sciacquato solo con acqua.
Il caffè espresso, diffusissimo in Italia e in tutto il mondo, nasce a Torino nel 1884 grazie ad Angelo Moriondo che brevettò la macchina per prepararlo. Per essere certi di gustare un espresso perfetto si possono seguire dei piccoli accorgimenti.
- È importante iniziare con la scelta della giusta miscela di caffè. Se si desidera un caffè intenso e corposo allora occorre utilizzare la qualità di caffè robusta; se al contrario si preferisce una miscela più delicata e meno corposa la qualità giusta è l’arabica. Per entrambi i tipi di miscela la macinatura deve essere molto fine, a differenza di quella usata per la moka.
- Prima di inserire la polvere del caffè, occorre eliminare tutti i residui presenti nel portafiltro sciacquandolo abbondantemente con dell’acqua bollente.
- Dopo questo passaggio si può procedere inserendo la miscela del caffè, e per essere sicuri di inserirne la giusta quantità, 7-8 grammi, basta utilizzare un misurino. In ultimo, occorre pressare il caffè con una forza, se si ha un macchinario apposito è consigliabile tararlo sui 12 kg.
- Per essere sicuri di gustare un caffè perfetto, gustoso e dall’aroma intenso, è importante che la quantità di caffè erogato sia più o meno pari a 25 ml, impiegando circa 25 secondi. Qualora il tempo trascorso sia più vicino ai 15 secondi, molte sostanze saranno rimaste nella miscela e si avrà un caffè sottoestratto. Al contrario se si impiegano 35 secondi, essendo state estratte sostanze che vanno a inficiare il gusto del caffè, si parlerà di sovraestrazione.
- L’ultimo aspetto da prendere in considerazione, è la pulizia della macchina dell’espresso.
Che sia preparato con la macchina dell’espresso o con la moka, il caffè per gli italiani è un’abitudine a cui difficilmente si rinuncia. A tal riguardo, come si può non essere d’accordo con Eduardo De Filippo, quando diceva: “Io, per esempio, a tutto rinunzierei tranne a questa tazzina di caffè, presa tranquillamente qua, fuori al balcone, dopo quell’oretta di sonno che uno si è fatta dopo mangiato. E me la devo fare io stesso, con mani”