La giornata di martedì 28 novembre a Ponticelli è iniziata nel segno di un blitz che ha inferto un duro colpo al clan De Micco, l’organizzazione criminale egemone nel quartiere della periferia orientale napoletana.
Dalle prime ore dell’alba, la Squadra Mobile di Napoli, con la collaborazione degli agenti del Commissariato di Ponticelli, sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip partenopeo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 23 persone.
Associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, ricettazione e incendio: questi i reati ipotizzati nei confronti degli indagati.
Le indagini coordinate dalla procura distrettuale hanno consentito di ricostruire l’ascesa del clan De Micco, nato come costola del clan Cuccaro, a partire dalla fine del 2012, per poi affermare ed imporre la propria autonomia in totale indipendenza tra le mura del quartiere di Ponticelli, con tutte le caratteristiche di un’associazione camorristica: la struttura gerarchica, il controllo del territorio, la gestione delle piazze di spaccio e le estorsioni. Un clan giovane, non solo per la recente costituzione, ma anche per l’età media degli affiliati: giovanissimi e pronti a tutto per servire l’organizzazione alla quale hanno giurato eterna fedeltà, anche incidendosi sulla pelle il soprannome del boss Marco De Micco, detto “Bodo”, nonchè fondatore dell’omonimo clan.
Nel corso dell’attività investigativa, gli inquirenti hanno provveduto al sequestrato di alcune armi e di vario munizionamento: sono state sottratte ai malviventi due pistole mitragliatrici, un fucile a canne mozze calibro 12 e una pistola calibro 9.
Le indagini hanno consentito anche di ricostruire il contesto in cui è maturato l’omicidio di Salvatore Solla e il tentato omicidio di Giovanni Ardu, avvenuti il 23 dicembre 2016 nel Lotto O di Ponticelli. Durante le indagini sono stati individuati i mandanti e gli autori materiali. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’agguato fu la risposta dei De Micco all’atto di ribellione di Salvatore Solla, ex affiliato al clan Sarno che, scarcerato pochi mesi prima, intendeva gestire in autonomia una piazza di spaccio nel Lotto O di Ponticelli, storica roccaforte del clan De Luca Bossa al quale Solla si unì in seguito alla scissione dal clan Sarno voluta da Antonio De Luca Bossa, detto “Tonino ‘o sicco”.
Solla, dunque, ha messo in discussione l’autorità del clan De Micco che, in seguito ad una sanguinaria faida con gli altri clan emergenti del quartiere, era riuscito ad imporsi ed affermarsi conquistando il controllo delle attività illecite a suon di omicidi. Uno “sgarro” che Solla ha pagato con la vita.
Lo scorso settembre, Bruno Solla, fratello di Salvatore, subì una misteriosa aggressione da parte di tre persone, a suon di spranghe e coltelli, ancora una volta lì, nel Lotto O, ai piedi del plesso P4, il bunker dei gregari del clan al quale erano affiliati i Solla.