 La Squadra Mobile di Napoli, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di N. A., all’epoca dei fatti minorenne, ritenuto responsabile dell’omicidio di Luigi Galletta, giovane meccanico vittima innocente della criminalità.
La Squadra Mobile di Napoli, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di N. A., all’epoca dei fatti minorenne, ritenuto responsabile dell’omicidio di Luigi Galletta, giovane meccanico vittima innocente della criminalità.
 Il giovane tratto in arresto è anche accusato di detenzione e porto illegale di arma da fuoco, lesioni personali e minacce, delitti compiuti per agevolare l’attività del clan e per rafforzarne l’egemonia sul territorio.
Un omicidio che risale all’estate di fuoco del 2015, in cui scoppiò una sanguinosa faida che seminò morte e terrore tra i vicoli del centro storico napoletano e che vide il clan Buonerba contrapposto alle famiglie Amirante, Brunetti, Giuliano, Sibillo, insorta per il controllo delle attività criminali (traffico di stupefacenti ed estorsioni) nei quartieri di Forcella, Maddalena e Tribunali.
 Le indagini hanno consentito di ricostruire il contesto criminale, il movente del pestaggio e del successivo omicidio di Luigi Galletta, risultato estraneo alle faide di camorra e ad ambienti criminali, avvenuti il 28 e il 31 luglio 2015, in via Carbonara, all’interno di un locale adibito a officina meccanica, dove la vittima lavorava.
In particolare, secondo la ricostruzione investigativa, l’aggressione feroce di Luigi e l’omicidio efferato sarebbero stati la reazione violenta dei Sibillo all’uccisione di un loro affiliato, D’Alpino Salvatore, avvenuta il giorno prima dell’aggressione di Galletta.
 
  
  
 








