Un ottobre 2017 che ha rafforzato una tendenza già nota e intrapresa da tempo, la strada che porta verso una definitiva (si spera) uscita dalla crisi che ha falcidiato il settore auto per tanti anni.
Manca solo un mese ormai alla fine del 2017 e secondo previsioni che arrivano da più parti, per la prima volta il mercato della auto in Italia chiuderà tornando ai livelli pre-crisi. Cosa ha influito su questa crescita?
Tanti fattori che hanno contribuito a ridare anima e speranza a un comparto che da sempre funge da traino per l’economia italiana e che per questo non poteva esser lasciato morire. In quest’ottica sono da valutare ad esempio i vari interventi, a più riprese, che i diversi governi succedutisi hanno deciso e che sono stati incentrati sulla concessione di inventivi statali pe chi cambiava una vettura.
Un modo noto di invogliare gli italiani a cambiare la propria auto e che va a riguardare strettamente il comparto del nuovo, che nel 2017 è cresciuto notevolmente (si stima che in quest’anno saranno circa 3 milioni le auto nuove nel nostro paese).
E i regolamenti sono andati a influire in un altro modo sul fermento del mercato se è vero che in Italia oggi circolano ancora milioni di auto risalenti a prima della direttiva Euro; ragione per la quale diventa indispensabile il ricambio, con conseguente necessità di acquisto di vetture nuove per tanti utenti.
Ma non è solo il settore del nuovo che ha contribuito alla rinascita del mondo delle auto; il mercato è stato scosso e rafforzato anche da novità piuttosto importanti che hanno riguardato il comparto dell’usato. Su tutte, i compro auto usate.
Sono loro la vera novità degli ultimi anni, soprattutto dell’ultimo biennio durante il quale hanno lasciato registrare una crescita esponenziale. In un periodo in cui il mercato non era sospinto da chissà quale vento e le compravendite scarseggiavano, se il settore non è andato a gambe all’aria parte del merito è proprio da attribuirsi al comparto dell’usato.
Come dire, gli italiani da sempre danno grande importanza alla propria vettura e non hanno rinunciato a cambiarla neanche in tempo di crisi; solo che dovendo scontrarsi con le ristrettezze ormai note, non potevano acquistare vetture nuove. Ecco quindi che hanno puntato sul mercato dell’usato ricorrendo anche a strumenti alternativi, proprio come quello sopra indicato.
Tra spinte derivanti dal mercato del nuovo o dell’usato, torna a prendere quota il comparto automotive nel nostro paese. E vista la sua importanza strategica, ciò potrebbe essere un segnale se non di uscita dalla crisi quantomeno di essere sulla strada giusta.