Oggi è uno di quei giorni in cui si celebra un giorno che ha fatto la storia: 28 anni fa a Berlino cadeva il Muro che divideva l’Est dall’ovest.
La storica ricorrenza viene ricordata anche agli occhi più distratti grazie a Google che ha dedicato all’anniversario un doodle speciale che ripercorre in un video i momenti del crollo e mostra i pezzi di muro sparsi per il mondo, da Londra, Seul, Madrid, Mosca a Buenos Aires e Budapest.
Per la Merkel e per tutto il popolo tedesco è una giornata ricca di fiori, commemorazioni, flash e luoghi ai quali rendere omaggio, fino a giungere alla grande festa alla Porta di Brandeburgo, dove a partire dalle 14 affluiranno i berlinesi. Alle 19 Daniel Barenboim dirigerà l’ultimo movimento della Nona sinfonia di Beethoven, con celebre Inno alla Gioia, mentre saranno lasciati volare gli oltre 7000 ballons illuminati da venerdì scorso, sulle tracce del Muro.
Una ricorrenza che cade in un momento topico della storia contemporanea e che dovrebbe imporre di non sottrarsi a ben più serie ed imprescindibili riflessioni.
Il mondo è sull’orlo di una nuova guerra fredda o forse è già scoppiata e non vogliamo o sappiamo rendercene conto. Questo lascia facilmente dedurre che, tralasciando le formali frasi di circostanza che si susseguiranno oggi, nelle coscienze di chi ci governa, le ideologie e i valori radicati in ogni singolo frammento di quel muro, sembrano essersi dissolte.
Oggi, piuttosto che commemora quanto di eccelso si annovera nella storia pertinente al passato, il mondo dovrebbe armarsi dell’opportunità fornita dalla suddetta ricorrenza per puntare l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica sui “muri ancora in vita”.
Una tra tutte, la Barriera tra Israele e la Striscia di Gaza: recinzioni di filo con pali, sensori e zone cuscinetto lungo i terreni confinanti con Israele, e in muri di acciaio o calcestruzzo, incessantemente corrose dal sangue.
In quella fetta di cruda disperazione che sembra non dover meritare il supporto e la solidarietà del resto del mondo, vite umane continuano a tramortire al suolo, in entrambe le porzioni delimitate da quel muro.
Quindi, in che modo questi 27 anni avrebbero cambiato la storia del mondo?