Affollata come di consueto la prima domenica ad ingresso gratuito al Museo e Real Bosco di Capodimonte: 3210 ingressi al museo e 4866 visitatori nel Bosco per godere di una splendida giornata di sole e ammirare le nuove panchine recentemente donate grazie all’iniziativa “Adotta una panchina”.
In mattinata doppia visita guidata al Seicento napoletano a cura dei Servizi educativi del museo con la storica dell’arte Roberta Catello per scoprire la Napoli tra luci e tenebre: morti, supplizi e trionfi nei capolavori dei maggiori artisti attivi a Napoli nel XVII secolo, da Battistello Caracciolo, Massimo Stanzione e Jusepe de Ribera a Bernardo Cavallino e Aniello Falcone, da Mattia Preti a Luca Giordano. Nella sala della Culla sono risuonate le note di Beethoven del M.° Rosario Ruggiero grazie all’associazione MusiCapodimonte di Aurora Giglio.
Appuntamento pomeridiano, sempre nella sala della Culla, con i Concerti alla Reggia realizzata in collaborazione con il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli nell’ambito della rassegna di eventi “Capodimonte dopo Vermeer”, finanziata con fondi POC della Regione Campania. In programma: I suoni dei colori: ‘700 e ‘800 a confronto con il soprano Sabrina Sanza, il contralto Tonia Lucariello, il baritono Francesco Auriemma e Angelo Gazzaneo al pianoforte. Musiche di Rossini, Verdi, Puccini, Bellini, Donizetti.
Infine, grande successo per campagna social del Ministero che invita il pubblico a condividere l’esperienza di visita nei musei statali a colpi di twitt. Per #novembrealmuseo il tema scelto è #follianellarte. L’immagine selezionata tra le opere del Museo e Real Bosco di Capodimonte è La rissa di Gaspare Traversi. Ma tra le tante opere del museo ci sono anche Arrigo Peloso, Pietro Matto e Amon Nano di Agostino Carracci, le anime dannate scolpite nella cera policroma da Giovanni Bernardino Azzolino che si nascondono nella Camera delle Meraviglie, paladini sottratti alla battaglia in preda alla follia amorosa come Rinaldo stregato dalla maga Armida nelle versioni di Ludovico e Annibale Carracci, Lucrezia disonorata da Tarquinio il Superbo che si uccide con un gesto follemente eroico immortalata dal Parmigianino, sola come su un vuoto palcoscenico, o il genio di Antonio Mancini nell’Autoritratto sang