La notizia battuta dall’Ansa pochi dubbi lascia in merito alla dinamica dei fatti: un autista dell’Anm (Azienda Napoletana Mobilità) è stato colpito da un sasso alla tempia, lanciato da sconosciuti, mentre era fermo con il suo bus nel Rione De Gasperi, nel quartiere Ponticelli di Napoli. L’uomo, 47 anni, era alla guida del 158, linea che collega Portici a Cercola, passando per Ponticelli.
L’uomo è stato trasportato nella vicina struttura sanitaria Villa Betania dove i sanitari lo hanno sottoposto a una Tac, dove è rimasto ricoverato per 12 ore, sotto osservazione.
Ignota l’identità dei protagonisti della vicenda di cronaca che rilancia il tema della sicurezza sui mezzi di trasporto pubblici, non solo per i viaggiatori, ma soprattutto per gli addetti ai lavori, sempre più spesso oggetto di aggressioni, sassaiole ed episodi di violenza.
Gli abitanti del rione De Gasperi, amareggiati per quanto accaduto, puntano il dito contro le baby gang, apostrofando l’episodio come “una bravata da ragazzi incoscienti”. Non è la prima volta che accade: molto spesso la pensilina della fermata che si trova proprio lì è stata distrutta, danneggiata, vandalizzata. Senza contare i continui raid che si consumano a tutte le ore del giorno e della notte, contro i bus che transitano in via De Meis, da parte di gruppi di ragazzini “solo per ammazzare la noia”.
“L’ultima bravata”, se si tratta dell’opera dell’ennesima baby-gang, poteva costare la vita a quell’uomo che stava facendo solo il suo lavoro.
“Si lamentano del fatto che i pullman non passano mai, poi quando passano si permettono di fare queste schifezze, – esclama indignato un anziano abitante del rione, parzialmente invalido, che tutti i giorni aspetta il 158 per raggiungere l’abitazione della figlia a San Giorgio a Cremano – che vogliono fare? vogliono costringere i pullman a non passare più di qua? Così rimaniamo ancora più abbandonati??… E chi ci va per sotto? Sempre le brave persone: quell’autista e noi cittadini perbene che aspettiamo i pullman per spostarci da casa, facciamo il biglietto e sappiamo comportarci con educazione, rispetto e civiltà.”