Giovedì 26 ottobre 2017, alle ore 18.00, sarà presentata al museo MADRE di Napoli la monografia 9_9, progetto editoriale della fotografa Kristin Man costituito da un corpus di doppi ritratti sul tema dell’io, realizzati durante un percorso di due anni in Italia. Insieme all’autrice e al curatore del volume, Fortunato D’Amico, interverranno l’artista Sergio Fermariello e il direttore del museo MADRE Andrea Viliani.
Kristin Man (Hong Kong, 1973), nata da madre e padre cinesi, di nazionalità canadese, ha vissuto in Asia, Europa e Nord America, è un’artista nomade per assecondare una ricerca sull’identità nel villaggio globale contemporaneo, con il suo progetto fotografico ed editoriale 9_9 Man indaga la “comunità artistica” italiana.l, con cui l’artista ha dichiarato di aver sviluppato “un legame speciale”.
Il volume presenta oltre 120 incontri/immagini, una galleria di autoritratti della fotografa ripresa in compagnia di celebri esponenti del mondo dell’arte, della cultura,della musica: da Mimmo Paladino a Ferdinando Scianna, da Mimmo Jodice a Piero Gilardi, da Emilio Isgrò a Enzo Cucchi, da Gianni Berengo Gardin a Michelangelo Pistoletto, da Arturo Schwarz a Arnaldo Pomodoro e Luigi Mainolfi. Le stesse immagini sono in mostra, fino al 28 ottobre 2017, ai Magazzini Fotografici, presso Palazzo Caracciolo D’Avellino .
Il volume presenta oltre 120 incontri/immagini, una galleria di autoritratti della fotografa ripresa in compagnia di celebri esponenti del mondo dell’arte, della cultura,della musica: da Mimmo Paladino a Ferdinando Scianna, da Mimmo Jodice a Piero Gilardi, da Emilio Isgrò a Enzo Cucchi, da Gianni Berengo Gardin a Michelangelo Pistoletto, da Arturo Schwarz a Arnaldo Pomodoro e Luigi Mainolfi. Le stesse immagini sono in mostra, fino al 28 ottobre 2017, ai Magazzini Fotografici, presso Palazzo Caracciolo D’Avellino .
Come spiega il curatore del volume, Fortunato D’Amico: “La monografia 9_9 è una risposta seria alla “discariche” iconografiche che intasano le memorie dei nostri telefoni cellulari, tablets, computer, smartphone, diventate vere pattumiere digitali e simbolo di una modernità che tende a spersonalizzare la relazione tra gli individui e a privarla del contatto umano…Nel lavoro di Kristin Man la fotografia è l’atto finale di un impegno fatto di studio, preparazione, ricerca finalizzata a ricevere ed elaborare informazioni sulle persone […] con le quali è entrata in contatto: artisti che lavorano in Italia, che l’hanno accolta felici di scoprire che una donna straniera era interessata a conoscere meglio l’Italia, osservandola attraverso gli occhiali dell’arte contemporanea e ascoltando la voce dei suoi protagonisti… Fotografie in cui traspare la bellezza di un racconto inclusivo, intrecciato a più livelli dell’Essere, in cui possiamo rinvenire le corrispondenze e similitudini che accomunano l’umanità”. Man ha progettato un viaggio quotidiano nel mondo dell’arte italiana con l’obiettivo di esplorare in modo originale il senso di appartenenza a questa “comunità di artisti”, e attraverso di essa scoprire le origini delle proprie radici.
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Giovedì 26 ottobre 2017, alle ore 18.00, sarà presentata al museo MADRE di Napoli la monografia 9_9, progetto editoriale della fotografa Kristin Man costituito da un corpus di doppi ritratti sul tema dell’io, realizzati durante un percorso di due anni in Italia. Insieme all’autrice e al curatore del volume, Fortunato D’Amico, interverranno l’artista Sergio Fermariello e il direttore del museo MADRE Andrea Viliani.
Kristin Man (Hong Kong, 1973), nata da madre e padre cinesi, di nazionalità canadese, ha vissuto in Asia, Europa e Nord America, è un’artista nomade per assecondare una ricerca sull’identità nel villaggio globale contemporaneo, con il suo progetto fotografico ed editoriale 9_9 Man indaga la “comunità artistica” italiana.l, con cui l’artista ha dichiarato di aver sviluppato “un legame speciale”.
Il volume presenta oltre 120 incontri/immagini, una galleria di autoritratti della fotografa ripresa in compagnia di celebri esponenti del mondo dell’arte, della cultura,della musica: da Mimmo Paladino a Ferdinando Scianna, da Mimmo Jodice a Piero Gilardi, da Emilio Isgrò a Enzo Cucchi, da Gianni Berengo Gardin a Michelangelo Pistoletto, da Arturo Schwarz a Arnaldo Pomodoro e Luigi Mainolfi. Le stesse immagini sono in mostra, fino al 28 ottobre 2017, ai Magazzini Fotografici, presso Palazzo Caracciolo D’Avellino .
Il volume presenta oltre 120 incontri/immagini, una galleria di autoritratti della fotografa ripresa in compagnia di celebri esponenti del mondo dell’arte, della cultura,della musica: da Mimmo Paladino a Ferdinando Scianna, da Mimmo Jodice a Piero Gilardi, da Emilio Isgrò a Enzo Cucchi, da Gianni Berengo Gardin a Michelangelo Pistoletto, da Arturo Schwarz a Arnaldo Pomodoro e Luigi Mainolfi. Le stesse immagini sono in mostra, fino al 28 ottobre 2017, ai Magazzini Fotografici, presso Palazzo Caracciolo D’Avellino .
Come spiega il curatore del volume, Fortunato D’Amico: “La monografia 9_9 è una risposta seria alla “discariche” iconografiche che intasano le memorie dei nostri telefoni cellulari, tablets, computer, smartphone, diventate vere pattumiere digitali e simbolo di una modernità che tende a spersonalizzare la relazione tra gli individui e a privarla del contatto umano…Nel lavoro di Kristin Man la fotografia è l’atto finale di un impegno fatto di studio, preparazione, ricerca finalizzata a ricevere ed elaborare informazioni sulle persone […] con le quali è entrata in contatto: artisti che lavorano in Italia, che l’hanno accolta felici di scoprire che una donna straniera era interessata a conoscere meglio l’Italia, osservandola attraverso gli occhiali dell’arte contemporanea e ascoltando la voce dei suoi protagonisti… Fotografie in cui traspare la bellezza di un racconto inclusivo, intrecciato a più livelli dell’Essere, in cui possiamo rinvenire le corrispondenze e similitudini che accomunano l’umanità”. Man ha progettato un viaggio quotidiano nel mondo dell’arte italiana con l’obiettivo di esplorare in modo originale il senso di appartenenza a questa “comunità di artisti”, e attraverso di essa scoprire le origini delle proprie radici.