Michele Cuccaro, boss dell’omonimo clan egemone nel quartiere Barra di Napoli, è stato condannato all’ergastolo dai giudici della IV sezione del Tribunale di Napoli. L’uomo è considerato il responsabile, in quanto mandante, dell’omicidio del 14enne Giovanni Gargiulo, ucciso a San Giovanni a Teduccio, nel parcheggio di un supermercato, il 14 settembre del 1998 perchè fratello di Costantino, affiliato al clan Formicola e ritenuto il basista dell’omicidio del fratello di Michele Cuccaro, Salvatore, avvenuto nel mese di febbraio dello stesso anno. Una vendetta trasversale, dunque, quella ideata dal boss del clan Cuccaro, per punire lo sgarro di un clan rivale, uccidendo un’innocente.
Costantino Gargiulo, proprio in seguito al barbaro omicidio del fratello 14enne si decise a collaborare con la giustizia. All’epoca era in corso una faida di camorra nella zona est di Napoli tra i Cuccaro di Barra, alleati con gli Aprea, ed i Formicola di San Giovanni a Teduccio. Il boss Ciro Aprea, reggente del clan alleato con i Cuccaro, voleva la morte di un innocente per dimostrare a tutti il destino al quale andavano incontro “gli infami” per volere del clan.
Michele Cuccaro fu arrestato nell’ottobre del 2015 a Latina. Il suo nome era inserito nell’elenco del ministero dell’Interno dei ricercati più pericolosi d’Italia. L’uomo si nascondeva in un casolare di campagna ed era armato. Al momento della cattura si è arreso senza opporre resistenza. Ricercato dal luglio del 2013 e latitante dal novembre dello stesso anno.
Associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, traffico di stupefacenti, contrabbando e altri i reati imputati ad uno dei camorristi più feroci della storia della periferia orientale napoletana.