Il carcere di Tocoron è tristemente noto in Venezuela per i ripetuti episodi di violenza e altri crimini che il governo non è ancora riuscito a pacificare. La Sociedad Interamericana de Prensa ha stimato che l’anno scorso le intimidazioni e gli arresti arbitrari contro i giornalisti sono aumentati. In Venezuela, il Colegio Nacional de Periodistas ha denunciato un’ondata di attacchi contro i giornalisti in particolare mentre coprivano le proteste dell’opposizione anti-chavista, tra aprile e luglio.
Tre giornalisti, tra cui due italiani, sono stati arrestati in Venezuela mentre stavano conducendo un’inchiesta proprio
nel carcere di Tocoron, nello Stato di Aragua. Gli arrestati sono il venezuelano Jesus Medina, il barese Roberto Di Matteo e il ticinese Filippo Rossi. Il sito venezuelano El Nacional riferisce che la notizia è stata diffusa dall’Unione Nazionale dei Lavoratori della Stampa e dall’organizzazione Espacio Publico.
“Jesus Medina, Roberto Di Matteo e Filippo Rossi sarebbero accusati di aver fatto entrare attrezzature audiovisive senza autorizzazione”, ha fatto sapere il sindacato su Twitter, senza fornire ulteriori dettagli sulle testate per cui lavorano i giornalisti. Il sindacato venezuelano ha invitato le autorità a fornire “informazioni reali” sui tre cronisti, che non hanno fatto più sapere nulla dopo essere stati fermati venerdì pomeriggio.
L’ambasciata italiana a Caracas, in stretto raccordo con la Farnesina, segue fin dal primo momento il caso del fermo del connazionale Roberto Di Matteo. In stretto contatto con le autorità locali, si precisa, la rappresentanza diplomatica italiana si è prontamente attivata per prestare al connazionale tutta l’assistenza necessaria.