È indirizzata al primario ed al medico del servizio riabilitativo dell’Asl di Eboli, la lettera di ringraziamento di una paziente per l’assistenza e le cure ricevute presso il centro.
La storia di Alessia, 21 anni, inizia due anni fa in seguito ad un incidente stradale. Alessia era in auto con alcuni amici quando l’auto si ribaltò, finendo in una cunetta laterale lungo la strada tra Altavilla Silentina e Albanella. Lei si salvò per miracolo, riportando però una frattura alla colonna vertebrale mielica. Ad Alessia viene detto che non potrà più camminare e da quel momento inizia il suo peregrinare tra gli ospedali. Al centro di riabilitazione “San Giorgio” di Ferrara, dove è stata ricoverata dopo un primo ricovero all’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore, Alessia è rimasta in degenza per 10 mesi. Poi è iniziato il ciclo riabilitativo e i genitori, che la seguono costantemente, si sono rivolti al servizio riabilitativo di Eboli. Le scrivo spinta da un sincera e profonda gratitudine. In un momento storico in cui troppo spesso si sente parlare di malasanità in Italia, ho potuto constatare l’elevato livello di competenze professionali della struttura sanitaria pubblica di cui lei è responsabile.“Ho trovato – racconta Alessia -, parlando della lettera di ringraziamento scritta al primario dell’Asl e al primario di reparto, Giuseppe Salzano – piena disponibilità e, soprattutto, persone umane prima di essere autentici professionisti. Quando mi sono svegliata dal coma farmacologico c’era una voce che mi diceva di stare tranquilla perché ero nel posto giusto. Con il passare dei giorni mi sono resa conto di essere stata miracolata. La vita mi ha dato una seconda possibilità e rivoglio la mia”. Alessia è stata presa in cura dal dottor Giovanni Agosto e dal fisiatra Antonio Polito. Grazie a loro ha accettato anche l’uso di un ausilio che le ha dato la possibilità di uscire da sola lungo le vie cittadine, ritrovando i suoi amici. Quest’anno Alessia ha anche preso parte al tradizionale “Palio delle Cente”, impegnandosi a gareggiare nei giochi antichi insieme con la squadra di “San Martino”. “I media – sostiene Alessia – ci bombardano con notizie di malasanità e di casi di negligenza medica. Per una volta – conclude – è il contrario: io posso testimoniare di aver trovato persone preparate al posto giusto”.