“Una vita spesa in una costante battaglia in difesa delle libertà individuali e collettive che ha segnato con una chiara vocazione europeista la storia dell’Italia repubblicana attraverso memorabili battaglie referendarie tese a difendere antichi diritti e promuoverne di nuovi, lottando con rigore e passione per l’emancipazione femminile sia sociale sia politica, come per tutti gli svantaggiati e gli esclusi”. Con queste motivazioni Emma Bonino, già Ministro degli Esteri e Commissario Europeo per gli aiuti umanitari, è tra i vincitori più prestigiosi della seconda edizione del “Premio Internazionale Francesco Saverio Nitti per il Mediterraneo”. Un Premio ideato lo scorso anno dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli con l’obiettivo di “recuperare e valorizzare l’importante eredità del pensiero nittiano ed in particolare il rigore dei suoi studi sul meridionalismo, la grande vocazione all’impegno europeo e la strenua lotta per l’affermazione dei valori di libertà e democrazia”.
“Quello che ci rende più orgogliosi- spiega Fabrizio Manuel Sirignano, ideatore del Premio Nitti e direttore del Centro di Lifelong Learning del Suor Orsola – è che già con questa sua seconda edizione il Premio si è trasformato in un Centro permanente di promozione della cultura e della memoria storica del Mezzogiorno che contribuisce ad evidenziare e raccontare come l’intero territorio del Golfo di Policastro, noto a tutti per la sua ricchezza di bellezze oggettive, non sia solo un pregevole luogo di vacanza e di riposo, ma anche e soprattutto un luogo in cui è passata e si è fatta la Storia con pagine significative che possono e debbono rappresentare ancora oggi un grande esempio per le giovani generazioni a cominciare dal grande lascito di Francesco Saverio Nitti”.
È un Premio che in 12 mesi ha, infatti, già messo in piedi un’ampia rete internazionale di istituzioni scientifiche, accademiche e culturali per la valorizzazione dell’intero territorio attorno al Golfo di Policastro ed il recupero del pensiero di Nitti. L’Università della Basilicata, il Comune di Maratea e l’Associazione Scuola&Vita, rappresentano, con l’Università Suor Orsola Benincasa, i primi pilastri di una rete che oggi riunisce alcune delle più prestigiose Università del Sud Europa (Spagna, Grecia, Portogallo) e delle più importanti istituzioni culturali del Pase in ambito storico, filosofico e pedagogico: dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici al Centro Italiano per la Ricerca Storico-Educativa, solo per citarne alcune.
Sabato 7 Ottobre alle ore 17.30 nello splendido scenario di Villa Nitti ad Acquafredda di Maratea la cerimonia di premiazione della seconda edizione con la presenza, tra gli altri, del sindaco di Maratea, Domenico Cipolla, del Presidente dell’Associazione Scuola & Vita, Mariano Limongi, e del Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro.
Quest’anno ben undici premi suddivisi nelle tre diverse sezioni: storia e letteratura, pedagogia e filosofia, sociologia e ricerca sociale. C’è il mediterraneo come comune denominatore di molti dei testi premiati. Dal saggio storico del giornalista Pier Antonio Toma (“Dal mezzogiorno al Mediterraneo, il lungo tempo della rinascita” – Guida Editore) all’analisi pedagogica su “Federico Chabod. Storia politica del Mediterraneo” (Editrice Morcelliana) di Fulvio De Giorgi, professore ordinario di Storia della pedagogia e dell’educazione presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Fino ad uno dei successi editoriali dell’anno in corso: “Andare per luoghi della dieta mediterranea” (Il Mulino), il viaggio nel ben-essere della coppia di antropologi Marino Niola ed Elisabetta Moro, fondatori del MedEatResearch, il primo Centro di Ricerca universitario italiano specificamente dedicato alla Dieta Mediterranea.
Nella sezione dedicata alla storia e alla letteratura ci sono anche il romanzo storico di Franco Maldonato “Teste mozze” (Rubbettino) e il testo storico-musicale della sannita Enrica Donisi “La scuola violoncellistica di Gaetano Ciandelli” (Libreria Musicale Italiana). Nella sezione riservata alla pedagogia e alla filosofia premiati i volumi con tematiche pedagogiche ed emergenze educative di grande attualità, come la questione femminile e dell’immigrazione in un’ottica interculturale che viene affrontata nel volume “Genere, etnia e formazione. Donne e cultura del Mediterraneo” (Pensa Multimedia) curato da Isabella Loiodice e dalla presidente della Società Italiana di Pedagogia Simonetta Ulivieri. Il legame tra pedagogia e democrazia attraverso l’inclusione, la cittadinanza attiva e l’educazione alla responsabilità emerge, invece, nelle ricerche di Lucia Ariemma nel suo volume “L’educazione del cittadino. Per una cittadinanza partecipata” (L’Orientale Editrice) e di Samantha Armani e Giovanni Ricci “Cittadinanza attiva e cultura euro mediterranea (Franco Angeli). A Natascia Villani e Dario De Salvo il premio per i pregevoli studi pedagogici rispettivamente su Juan De Mariana e Vincenzo Cuoco. Nella terza sezione dedicata alle ricerche in ambito sociologico accanto ed Elisabetta Moro e Marino Niola l’altro premio va al giornalista Andrea Semplici che con “Alberi e uomini” (Universosud) raccoglie le testimonianze delle tradizionali feste degli alberi che si svolgono in Basilicata e in Calabria.
Nella sezione speciale del Premio riservata “a quanti si sono impegnati a tutti i livelli nelle istituzioni locali, nazionali ed europee per il Mezzogiorno d’Italia” accanto ad Emma Bonino c’è Domenico Fisichella, già vicepresidente del Senato e Ministro per i Beni Culturali, premiato per “la prestigiosa attività accademica accompagnata sempre con il concreto e fattivo impegno etico-politico e civile, per l’altissimo senso dello Stato che ha caratterizzato la sua azione e per il contributo decisivo alla nascita in Italia di una destra europea e moderata, che fosse degna erede delle più nobili tradizioni nazionali, prima fra tutte il Risorgimento”.