Da venerdì 6 ottobre a domenica 8 ottobre 2017, dalle ore 9.00 alle ore 17.00 il Museo e Real Bosco di Capodimonte festeggia con l’apertura straordinaria della sezione “Ottocento Privato” le prime due Biennali Borboniche del 1826 e del 1830, che venivano inaugurate il 4 ottobre, nel giorno dell’onomastico di Francesco I di Borbone, re delle Due Sicilie, convinto promotore dell’iniziativa.
Le Biennali Borboniche, esposizioni di opere d’arte presentate con cadenza biennale, furono istituite a partire dal 1826, per sostenere le arti figurative come facevano le altre capitali europee. Lo scopo era quello di incoraggiare gli artisti a confrontarsi tra loro e a progredire negli studi, grazie anche all’istituto del Pensionato romano, a cui accedevano gli allievi più dotati del Real Istituto di Belle Arti di Napoli. La partecipazione alle Biennali permise agli artisti di allargare il proprio pubblico di riferimento e di confrontarsi sia con le richieste delle committenze reali interessate a incrementare le raccolte di Capodimonte e delle altre regge borboniche sia con i nuovi collezionisti delle classi borghesi. Lo studio delle Biennali Borboniche aiuta a ricostruire il percorso della cultura figurativa napoletana e le evoluzioni dei singoli artisti che parteciparono alle diverse edizioni. Il successo delle Biennali Borboniche continuò anche sotto il regno di Ferdinando II (1830-1859), che inaugurava invece il 30 maggio, giorno di San Ferdinando.
La sezione dell’Ottocento privato, che sarà straordinariamente aperta da venerdì 6 ottobre a domenica 8 ottobre dalle ore 9.00 alle ore 17.00, era l’appartamento ad uso privato della corte, all’epoca dei Borbone e poi dei Savoia, con ampi spazi, vista panoramica sul parco, sulla città e sul golfo di Napoli, dove si respira l’atmosfera accogliente di un elegante ambiente privato che conserva la memoria storica del passato insieme ad una pregevole galleria d’arte.
Tra le numerose opere entrate a far parte della prestigiosa collezione borbonica negli anni del regno di Francesco I, anche grazie alle Biennali, ricordiamo L’interno del Salone de’ Gessj di Vincenzo Abbati, La pesca notturna sotto Castel dell’Ovo di Felice Cottrau, San Giovanni a Carbonara di Frans Vervloet, attualmente esposti al Museo di Capodimonte tra Appartamento Storico e “Ottocento Privato” ed ancora il Bacco e Satiri di Tommaso De Vivo e La Vestale di Natale Carta.