Da sabato 23 settembre il prato antistante la Reggia di Capodimonte non ha più i nastri bianco-rossi di protezione. Il gesto di “liberazione dei prati” arriva proprio in occasione delle GEP2017, le Giornate europee del patrimonio dedicate quest’anno alla relazione tra “Cultura e Natura”. Al posto dei nastri alcuni pannelli spiegano l’intenso lavoro di recupero del patrimonio arboreo del bosco, con l’incremento di lecci, viburni, allori e pungitopi e la descrizione degli interventi per sostituire alberi secchi e favorire la biodiversità e le relazioni ecologiche del bosco. I visitatori potranno ammirare così la bellezza del restituito giardino paesaggistico ma conosceranno anche il lungo lavoro che ha riportato il verde a Capodimonte con tutte le operazioni di fresatura ceppi, concimazione, taglio e rifinitura dei tappeti erbosi, trasemina, nonché sostituizione e integrazione dell’impianto di irrigazione che prende l’acqua negli storici pozzi di raccolta.
Lo storico Real Bosco è anche un giardino pubblico, frequentato ed amato da un numero sempre più crescente di famiglie , bambini e sportivi che lo hanno eletto a luogo ideale per trascorrere il loro tempo libero. Per proteggere le sue parti più rappresentative dal punto di vista storico culturale e quelle più fragili, sono state individuate aree adibite al gioco del pallone, del cricket, aree per il gioco dei bambini, aree per i cani e via di seguito. Una nuova segnaletica sarà di aiuto alla comprensione delle destinazioni d’uso delle singole aree, ed il rispetto delle regole sarà il primo passo per la libertà di tutti.
Sui pannelli informativi anche le parole del direttore Sylvain Bellenger: “Un giardino è una creazione: riflesso della relazione tra l’uomo e la Natura, del modo in cui se ne prende cura, la comprende e la rispetta, ma anche riflesso della relazione dell’uomo con i suoi simili, soprattutto quando il giardino è uno spazio pubblico. La disposizione e l’architettura del giardino sono indicative della nostra capacità di vivere insieme; al contempo la sua organizzazione testimonia il nostro rispetto per le attività e il piacere degli altri. Per questo abbiamo definito un nuovo regolamento che si pone l’obiettivo di formalizzare il rispetto del giardino storico, della natura in generale e degli usi diversi a seconda dell’età e degli interessi di ciascun visitatore. Lo splendore di questo giardino ritrovato non sarebbe possibile senza la cura quotidiana e la collaborazione di tutti i suoi utenti, e in particolare degli abitanti dei quartieri limitrofi. Fiducioso del sostegno che continuerete ad offrirci, vi ringrazio personalmente e a nome delle migliaia di cittadini che vengono ogni giorno ad ammirare e godere di questo eccezionale privilegio: avere nel cuore di Napoli uno dei parchi urbani tra i più grandi e più belli d’Italia”.