Quella di Nicolina Pacini e dei suoi 15 anni cancellati dall’odio e dalla furia omicida di un uomo che pretendeva l’amore di sua madre, Donatella. Antonio Di Paola, uè una delle storie di cronaca più tristi ed atroci della storia del nostro Paese.
Un uomo che per punire il diniego di una donna che rifiutava il suo amore, ha scelto di non togliere la vita alla sua ex, ma ha voluto colpirla dove sapeva di farle più male, togliendo la vita alal sua bambina. Perchè Nicolina era ancora una bambina che si apprestava ad affacciarsi sulla “vita da adulta”. Quell’uomo sapeva bene che una madre muore insieme a sua figlia.
Occhi azzurri, pieni di sogni e sentimenti buoni, quelli di Nicolina, che quella mattina, con lo zaino pieno di libri ed aspettative, stava andando a scuola. Antonio gli ha strappato tutto con un solo colpo, feroce e mortale, piazzato in pieno volto. Un colpo di pistola ha le ha portato via tutto: i songi, i desideri, i sospiri tipici dell’adolescenza e quella voglia di vivere che fatica a rimanere relegata nelle pissibilità di una 15enne.
Il profilo facebook di Nicolina racconta la vita, le passioni e le attitudini di una 15enne come tante, ammirata per la sua semplice e genuina bellezza. Le piacevano Gabriel Garko e anche Benji e Fede. Guardava Uomini & Donne sognando il grande amore, come fanno tante teenager, incollandosi allo schermo alle 15 per seguire le evoluzioni delle storie d’amore tra tronisti e corteggiatrici.
Il primo fidanzatino, Nicolina lo lasciato a Viareggio, la città dove era nata e cresciuta fino a che i genitori non si erano separati e lei era scesa in Puglia, dai nonni a Ischitella, insieme alla mamma. Ma a papà Ezio, custode ai bagni pubblici di piazza d’Azeglio, era rimasta legatissima. E anche sua mamma aveva mantenuto con lui un rapporto affettuoso tanto che, nel momento della paura, aveva deciso di tornare a Viareggio. Ed Ezio adesso racconta l’incubo in cui tutti loro hanno vissuto a causa dello stalking fatto da Antonio: «Era un inferno. Ogni giorno le telefonava, le mandava sms, la minacciava. E minacciava me e i nostri figli, abbiamo denunciato più volte ma nessuno ha fatto nulla».
Quattro giorni fa la mamma aveva chiamato Nicolina avvertendola che «quello» era pericoloso e che era stato visto vicino a scuola. Ma la ragazzina si era infastidita: «Cosa devo fare? Chiudermi? Basta che non venga sotto casa». E anche martedì sera la mamma le aveva mandato un sms: «Stai attenta». Dopo averne ricevuto lei uno dal suo aguzzino: «Sono pronto, sono pronto». Nicolina non poteva immaginare di cosa sarebbe stato capace. In fondo con lui era sempre andata d’accordo. Era ingenua, Nicolina, e pensava che fosse normale soffrire per amore, fare pazzie, in nome dell’amore. Anche quando l’ex di sua madre le aveva puntato un coltello alla pancia, aveva deciso di non avere paura. E oggi la mamma ricorda con grande dolore e rimorso quell’ultima conversazione: «Le ho detto: “Allora fai come ti pare, esci, ciao” e lei mi ha risposto: “Ciao”. Questa l’ultima conversazione tra madre e figlia.
Antonio Di Paola, 36enne di Ischitella, ha sparato in faccia per vendicarsi della ex che lo aveva lasciato.
Era una situazione difficile quella di Donatella Rago e dei due figli: la donna era tornata da Viareggio, dove erano nati Nicolina e il fratellino più piccolo, dopo che era finita la sua relazione con Pacini. Nel 2015 ha iniziato la nuova storia con Di Paola. Un uomo violento, che — raccontano in paese — in passato era stato lasciato anche dalla moglie proprio perché alzava le mani. In uno dei sui accessi di rabbia nei confronti della nuova compagna, l’anno scorso, se l’era già presa con Nicolina: le ha puntato un coltello sulla pancia. È stata la prima volta che la madre della ragazza lo ha denunciato: sono intervenuti i carabinieri, che gli hanno sequestrato l’arma. Ma la donna non ha interrotto subito la relazione con Di Paola. L’ha lasciato questa estate: lui è diventato ancora più aggressivo e la donna si è quindi trasferita Viareggio. I figli sono rimasti con i nonni a cui li aveva affidati il Tribunale dei minori.