San Gennaro non delude le aspettative e le preghiere dei napoletani.
Alle 10.05 di martedì 19 settembre, giorno in cui la città di Napoli celebra il suo Santo Patrono, si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. L’annuncio dell’attesissimo miracolo stato accolto da un lungo applauso dei fedeli presenti all’interno della cattedrale del Duomo. Il ripetersi del miracolo è letto come un buon auspicio per la città di Napoli e per l’intera regione Campania.
Il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, ha precisato che il sangue era già sciolto quando ha aperto la cassaforte dove sono custodite le ampolle col sangue. “Quando ho aperto la cassaforte, il sangue si era sciolto già”, ha annunciato l’arcivescovo di Napoli durante la celebrazione nella Chiesa cattedrale. “Grazie al Signore che ha manifestato ancora una volta la sua bontà”.
Alla cerimonia, come di consueto, hanno presenziato anche delegazioni di autorità religiose oltre al sindaco, Luigi de Magistris, al presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, al vicepresidente della Camera e candidato alla premiership nel Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio.
Quest’ultimo, in visita al Duomo per la prima volta durante il giorno in cui si celebra il Santo Patrono, non si è sottratto al rito e quando il cardinale Crescenzio Sepe gli ha porto l’ampolla che contiene il sangue di San Gennaro, a miracolo della liquefazione avvenuto, Di Maio l’ha baciata in segno di devozione.
Parla di “forte emozione” nell’essere presente, “per la prima volta” alla celebrazione della festa di San Gennaro, patrono della città e della Campania Non ha voluto, tuttavia, commentare la candidatura provocatoria di Roberto Saviano a premier per i grillini, rispondendo con un ‘No’, e aggiungendo, lasciando poi il Duomo: “non faccio dichiarazioni”.
“È la prima volta che vengo in Duomo – ha affermato – è un grande momento legato alla nostra religione e alla fede, sono un fedele e quindi mi faceva piacere esserci, l’ho vissuto prima di tutto come cittadino, poi come istituzione”.