Come un piatto in ceramica, che va facilmente in pezzi. E il rischio concreto che porta l’osteoporosi, nel destino per una donna europea su due oltre i 70 anni, che andrà incontro a una frattura ossea legata alla patologia. Se ne è discusso, in vista della Giornata Mondiale dell’Osteoporosi del 20 ottobre, a Roma, nel corso di un convegno organizzato dalla Fondazione italiana ricerca sulla malattie dell’osso (Firmo), in partnership con Amgen, con la presentazione de “Il Piatto Forte”, campagna con l’obiettivo di fare informazione, sensibilizzare la popolazione sulle fratture da fragilità, che possono essere limitate grazie all’alimentazione corretta, attività fisica regolare e un trattamento farmacologico tempestivo e ben tollerato dal paziente. La campagna – “Se non trattata, l’osteoporosi rende le tue ossa fragili come la porcellana” partirà dal 30 settembre con tour in in diverse città italiane, con eventi di due giorni, tra gazebo e camper, con specialisti e anche la misurazione della densità minerale ossea agli utenti. Erano presenti alla presentazione della campagna il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha aperto i lavori, seguita dal presidente Firmo e direttore Sod Malattie del metabolismo minerale e ossea dell’azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze, Maria Luisa Brandi, il presidente della Società italiana ortopedia e traumatologia (SIOT).
“Le fratture ossee costano al sistema sanitario una cifra enorme – ha esordito il ministro della Salute Lorenzin -, ma soprattutto alle persone che le subiscono, pensiamo alle fratture del collo del femore che possono compromettere la vita delle persone interessante, per questo motivo è importante procedere con un lavoro sulla prevenzione, partendo da piccoli con assunzione di calcio e vitamina D e coinvolgendo anche i medici di medicina generale sulle novità terapeutiche”. Negli Stati Uniti e nell’Unione Europea sono affette da osteoporosi circa il 30% delle donne in post menopausa e si stima che di queste più del 40% riporterà una frattura nel corso della propria vita. In Italia vengono stimate almeno 3,5 milioni di donne con osteoporosi e più del 75% della popolazione femminile sopra i 60 anni di età soffrirebbe di fragilità ossea con aumento del rischio di fratture, che rappresentano una importante causa di disabilità, specie tra le persone anziane. Ogni anno si registrano circa ottomila ricoveri per fratture di femore in persone con oltre 65 anni.
“Nel nostro Paese – ha detto Maria Luisa Brandi, presidente Firmo-, il problema della fragilità ossea, che espone il paziente a un rischio elevatissimo di nuovi eventi fratturativi, con costi insostenibili per il Servizio sanitario è di fatto ignorato e per i pazienti fratturati presa in carico e continuità assistenziale dopo l’intervento chirurgico sono pressoché inesistenti”. Infine, l’intervento dell’ad di Amgen Italia, con le stime sulle patologie croniche per gli over 65 in futuro: “Dal 2045 gli over 65 saranno più di un terzo degli italiani (32,5%), di cui quasi l’83% soffrirà di almeno una patologia cronica. Nel caso dell’osteoporosi il sistema sanitario nazionale dovrà essere pronto, quindi, a gestire un incremento di popolazione maggiormente esposto a un rischio fratturativo, con conseguente invalidità e aumento dei costi”.