Nel nubifragio che ha devastato Livorno, durante la giornata di domenica 10 settembre, un’intera famiglia ha perso la vita. In un seminterrato sono morti padre, madre, nonno e figlio di quattro anni. Salva un’altra figlia. La Procura di Livorno ha aperto un’indagine: il piano terra della palazzina e il seminterrato sono stati posti sotto sequestro dalla magistratura.
Nonostante fosse stato stato il primo a uscire dall’acqua che aveva sommerso completamente l’appartamento in un seminterrato di viale Nazario Sauro, il nonno si è tuffato nuovamente nel disperato tentativo di salvare il nipotino, invece è morto insieme al piccolo e ai genitori.
I quattro morti sono Simone Ramacciotti e la moglie Glenda, il figlio Filippo di 4 anni e Roberto Ramacciotti, il nonno del piccolo, che vive al piano di sopra e che è riuscito a salvare la nipotina di 3 anni scendendo al piano di sotto. La bambina è sopravvissuta grazie al gesto eroico del nonno.
Il nonno Roberto, 65 anni, assicuratore per le Generali a Empoli. Con lui lavorava il figlio Simone, 37 anni: nell’appartamento invaso dall’acqua e dal fango sono morti anche la moglie Glenda Garzelli, 35 anni, e il il figlio Simone, 4.
Era salvo, ma si è tuffato una, due tre volte, nuotando letteralmente in quell’acqua piena di fango. Ha visto la nipote, urlava, paralizzata dal terrore e l’ha afferrata con le sue mani, vecchie ma forti, e l’ha portata in salvo. Poi ha tentato di salvare il nipotino di quattro anni e i loro genitori. Dicono che si è tuffato in quella melma, più insidiosa delle sabbie mobili, per almeno cinque volte. La sesta non è più tornato in superficie. E’ morto anche lui. Insieme a quella famiglia che ha amato più della sua stessa vita.