«Mi sono trovato coinvolto, sono stato trascinato, ma non me la sono andata a cercare. La ragazza era invitante e non mi sono accorto che fosse ubriaca. Ci parlavamo un po’ in inglese e un po’ in spagnolo, ma con frasi brevi, a livello scolastico e abbiamo avuto un rapporto sessuale sul pianerottolo. Eravamo solo noi due. Non so dove fossero il mio collega e l’altra ragazza. Eravamo entrati tutti e quattro nel portone perché le americane ci avevano invitato a salire, ma poi ognuno ha preso la sua strada».
Questa la versione dei fatti fornita da uno dei due carabinieri, accusati di aver abusato sessualmente di due studentesse americane.
L’appuntato di 43 anni, padre di tre figli, lo scorso sabato pomeriggio ha confessato il rapporto sessuale, negando, però che si sia consumato con il diniego della giovane.
Intanto, la giovane, involontariamente ha prodotto una potenziale, seppur fugace prova. Si tratta di un video che dura una manciata di secondi, in cui viene ripreso il carabiniere mentre cammina, senza essere inquadrato in volto. La studentessa di 21 anni, poco prima di aver subito quella violenza, ha attivato inavvertitamente la videocamera del suo cellulare, nel vano tentativo di chiedere aiuto, ma non ha fatto in tempo a comporre il numero e ha avviato il tasto della telecamera senza volerlo. «Quando ha cominciato a mettermi le mani addosso ho provato a chiedere aiuto al telefono, ma non ce l’ho fatta – ha spiegato la ragazza agli inquirenti -. Non mi sono accorta che era partito il video, l’ho notato solo dopo».
E adesso quel filmato è una delle prove in mano ai magistrati che hanno indagato i due carabinieri per stupro con l’aggravante della minorata difesa.
Mentre l’altro carabiniere, il più giovane, 25 anni, quando la notizia è diventata di dominio pubblico, avrebbe riferito ai colleghi che si tratterebbe di “fantasie” delle due giovani, ma che in realtà non sarebbe accaduto nulla di quanto denunciato dalle due vittime. L’interrogatorio del 25enne avverrà durante la giornata di martedì 12 settembre, pertanto, tra 24 ore sapremo se questa sarà la posizione che il carabiniere adotterà anche al cospetto degli inquirenti.
La studentessa di 21anni è stata in grado di riconoscere l’appuntato di 43 anni in fotografia, invece, l’italo-americana, 19 anni, era troppo intontita dall’alcol e dall’hashish e non è riuscita a identificare il carabiniere accusato di averla stuprata. Ha spiegato di non ricordare quello che è accaduto in quei terribili 23 minuti in cui i due carabinieri sono rimasti nel palazzo dove abitano le ragazze, come dimostra il filmato delle telecamere che inquadra la gazzella lungo il marciapiede dalle 2,50 alle 3,13 della notte. Le condizioni di stordimento della giovane non fanno che peggiorare la posizione del militare perché implicano l’aggravante della «minorata difesa».
Sugli abusi subiti dalle due amiche, del resto, parlano chiaro i referti medici: il tampone vaginale ha dato per entrambe esito positivo.
Il comandante generale dell’Arma, Tullio Del Sette è inflessibile: «Pagheranno il disonore commesso». Per ora i due sono stati sospesi dal servizio per 60 giorni e non è escluso che la loro posizione possa degenerare fino al congedo. Mentre la Procura sta valutando misure di custodia cautelare nei confronti dei due indagati.