Lutto nel mondo del cinema: si è spento all’età di 88 anni Gastone Moschin, il celeberrimo architetto Rambaldo Melandri, compagno di zingarate con i suoi inseparabili quattro amici. Era nato l’8 giugno 1929 a San Giovanni Lupatoto in provincia di Verona e si è spento nel pomeriggio di lunedì 3 settembre nell’Ospedale Santa Maria di Terni dove era ricoverato da qualche giorno. A dare l’annuncio su Facebook è stata la figlia Emanuela attraverso uno struggente post: «Addio Papà… per me eri tutto».
Dopo gli esordi come attore di teatro, Gastone Moschin raggiunse il successo come interprete della commedia all’italiana, diretto da registi come Marco Ferreri, Damiano Damiani, Nanni Loy, Luigi Zampa e Pietro Germi. Attore poliedrico e trasformista, con quella faccia da uomo medio che spesso si trasformava in un punto interrogativo, Moschin alternò i generi, passando dagli spaghetti western di Corbucci («Gli specialisti», 1969) al dramma in cui Bertolucci rilesse il romanzo di Moravia («Il conformista», 1970), ma è la commedia all’italiana a dargli la grandissima popolarità, a far diventare «il» Melandri (l’articolo è d’obbligo) un personaggio nazionalpopolare, riconosciuto, citato e imitato ancora oggi a distanza di oltre 40 anni.
Il progetto di «Amici miei» (1975) apparteneva a Germi che morì poco prima dell’inizio delle riprese, lasciando la regia a Monicelli.