Rimini ripiomba nella paura, in seguito ad un nuovo episodio di violenza sessuale avvenuto sulla spiaggia e che rilancia l’allarme sicurezza.
Nelle notte tra il 30 e il 31 agosto, sul lungomare di Marina Centro intorno alle 5, un uomo ha contattato il 112 per segnalare il pericolo che stava vivendo la sua compagna. Nonostante l’uomo fosse sensibilmente alterato dall’alcol è riuscito a spiegare con precisione la zona in cui si stava consumando la violenza. Una volta giunti sul posto, i carabinieri hanno trovato un marocchino, nudo, mentre tentava di portare a termine la violenza.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, ad essere presa di mira una coppia di 40enni di Parma appena uscita da un locale. Ai due si sarebbe avvicinato lo straniero che, dopo essersi impossessato del cellulare della donna, le avrebbe intimato di seguirla in spiaggia. Per vedersi riconsegnare il telefonino avrebbe dovuto concedersi sessualmente all’uomo: questo il ricatto con il quale l’uomo ha tentato di conseguire lo stupro. A quel punto il compagno ha chiamato i carabinieri, che hanno arrestato sul fatto il marocchino, di 34 anni, per estorsione e violenza sessuale.
Nel frattempo, le ricerche del branco che ha aggredito la coppia di turisti polacchi e violentato una transessuale nel giro di poche ore, ha portato al fermo di tre persone arrestate per droga a Miramare e due tunisini clandestini rintracciati dai nuclei del reparto mobile cinofili e volanti al Bagno 140, non lontano dal luogo dell’aggressione ai turisti polacchi.
L’uomo, un marocchino dell’87 con precedenti per reati contro il patrimonio, sconosciuto sul territorio di Rimini, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale ed estorsione. Allo stato non risulta nessun collegamento con lo stupro di gruppo avvenuto la settimana scorsa al Bagno 140 di Rimini.