La Procura di Napoli ha iscritto nel registro degli indagati sette persone nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Antonio Scafuri, il 23enne di Torre del Greco, deceduto lo scorso 17 agosto all’ospedale Loreto Mare, dove era stato portato a causa delle gravi ferite riportate in un incidente automobilistico.
A rendere necessaria l’avvio di un’indagine volta ad accertare possibili responsabilità di colpa, un terribile dubbio che rende ancora più inaccettabile quella prematura morte: il giovane poteva essere salvato?
Un’ipotesi legittimata da quelle 4 ore di statica attesa al quale il giovane, in codice rosso, è stato sottoposto, prima di essere trasferito al Vecchio Pellegrini per effettuare una Angiotac, necessaria per individuare il punto d’insorgenza preciso dell’emorragia per poi procedere all’intervento.
Quattro ore animate da litigi tra il personale medico. Liti e discussioni insorte proprio per decidere chi dovesse accompagnare il ragazzo al Vecchio Pellegrini. A riferirlo è il padre del giovane che ha anche spiegato che proprio in seguito a un suo sollecito, il personale che ha soccorso suo figlio si è convinto che fosse effettivamente il caso di accelerare i tempi. L’uomo li ha implorati di fare presto, resosi conto della gravità delle condizioni in cui versava Antonio.
Il giovane morì una volta ritornato al Loreto Mare, tra la disperazione e la rabbia dei parenti che faticano ad accettare quello che è successo.
Ragion per cui, in seguito alla denuncia della famiglia Scafuri, si è immediatamente attivata la macchina della giustizia: l’indagine in corso ha fin qui portato all’identificazione di sette persone finite nel registro degli indagati. Lo ha reso noto l’avvocato della famiglia Scafuri, Luigi Ascione, che conferma come ”sia stato fissato per martedì 29 agosto alle ore 12 il conferimento dell’incarico ai medici che effettueranno l’autopsia”. Non si conosce al momento né l’identità né il ruolo degli indagati, tra cui, stando ad alcune indiscrezioni trapelate, sarebbero appartenenti al personale sanitario del Loreto Mare e l’automobilista alla guida della vettura coinvolta nel sinistro avvenuto a Ercolano il 16 agosto in cui è rimasto coinvolto il giovane che transitava a bordo di uno scooter guidato da un amico. Al momento dell’impatto con la vettura, il corpo di Antonio è stato scaraventato a diversi metri di distanza dal luogo del sinistro e proprio quell’impatto ne determinò le gravi ferite rivelatesi mortali, a seguito di un lungo calvario.