Grande commozione, tra le macerie generate dal terremoto che intorno alle 21 di lunedì 21 agosto, ha fatto tremare la terra ad Ischia, per il salvataggio di un’intera famiglia: marito, moglie incinta e tre figli.
Una famiglia seppellita dalle macerie e che intorno alle 13,10 ha potuto ricongiungersi, dopo aver affrontato attimi segnati da emozioni che difficilmente dimenticheranno.
Anche Ciro, l’ultimo bambino finito sotto le macerie della sua abitazione crollata a Casamicciola è stato estratto vivo.
Marito, moglie incinta, due fratelli di 11 e 7 anni, Ciro e Mattias, e Pasquale di appena sette mesi.
È stato Ciro a salvare il fratellino Mattias e a guidare i soccorritori. Dopo la scossa lo ha preso e lo ha spinto con lui sotto al letto, un gesto che sicuramente ha salvato la vita a entrambi. Poi con un manico di scopa ha battuto contro le macerie e si è fatto sentire dai soccorritori.
Un ragazzino di 11 anni che ha affrontato con un coraggio encomiabile la terribile notte sorta nel segno della scossa di terremoto che ha martoriato l’isola d’Ischia. Il fratello Mattia, di quasi 8 anni, era accanto a lui e i due fratelli, nella lunga attesa sotto le macerie della loro abitazione in località la Rita a Casamicciola, hanno parlato a lungo e qualche volta anche litigato. I vigili del fuoco li hanno tenuti svegli, hanno dato loro dell’acqua. Ma per estrarli dalle macerie è stato necessario lavorare per ore tra le rovine della palazzina crollata.
La prima ad essere estratta dalle macerie, illesa, era stata Alessia, la mamma di tre bambini, l’ultimo di sette mesi, e con una bimba ancora in grembo, che al momento della scossa era in bagno.
Mentre Guglielmo, il papà di Ciro e Mattia, è arrivato nella notte da Napoli per stare accanto ai bambini.
Alle 4 del mattino, i vigili del fuoco hanno invece estratto vivo Pasqualino, sette mesi, rimasto per sette ore sotto le macerie. Il suo vagito ha guidato i soccorritori.
“Appena arrivati – raccontano i Vigili del fuoco – abbiamo ricavato un cunicolo per trarre in salvo tre adulti. Nel frattempo, sentivamo il lamento del bambino più piccolo e le urla di Ciro”.
Hanno rassicurato il maggiore dei tre fratelli, invitandolo a stare calmo, assicurandogli che avrebbero tratto in salvo anche lui e i suoi fratelli. Inoltre, gli hanno chiesto di battere qualche colpo per permettere di individuare la loro posizione.
Sono iniziate così le ore trascorse nell’attesa del recupero, con Ciro che, a tratti diceva ai vigli del fuoco: “se non mi tirare fuori vi picchio”. In altri momenti si scoraggiava: “non ci credo che venite a salvarmi, siete solo due.”
Grande la commozione anche dei cronisti che in diretta nazionale hanno documentato il recupero del corpo del ragazzino accompagnato da un applauso liberatorio e carico di speranza.