E’ una delle località balneari più quotate dell’intero pianeta: Ischia è l’isola verde per antonomasia, un titolo che deriva dal colore verde smeraldo delle acque che lambiscono le coste e dalla massiccia presenza di vegetazione, nell’entroterra.
Un’isola conosciuta e apprezzata prettamente per le sue bellezze naturali e che, poche ore fa, ha visto proprio la natura salire in cattedra. Un terremoto di magnitudo 4.0, durante la serata di lunedì 21 agosto, ha disseminato morte e distruzione sull’isola d’Ischia, facendo registrare crolli, decine di feriti, un numero tuttora impreciso di dispersi – forse quattro – ed almeno un morto, una donna colpita dai calcinacci di una chiesa. I comuni più vicini all’epicentro sono Forio, Serrara Fontana, Lacco Ameno, Barano d’Ischia e Casamicciola Terme.
Un bilancio difficile da definire con precisa attendibilità, complice il caos che contraddistingue le fasi immediatamente successive ad una scossa di terremoto. Attimi segnati dalla paura e dall’inquietudine dell’incertezza: impossibile stabilire cosa succede e cosa succederà, da lì in poi. A dominare la scena è l’impotenza e un devastante senso di sopraffazione che deriva dalla consapevolezza che l’uomo nulla può contro l’impeto della natura.
Per stabilire con assoluta certezza il numero dei feriti è necessario attendere che vengano estratte tutte le persone che risultano ancora disperse sotto le macerie.
La scossa è stata registrata alle 20.57 ad una profondità di 5 chilometri. Sia la profondità che la magnitudo sono stati rettificati in un momento successivo dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che all’inizio aveva parlato di una scossa di magnitudo 3.6, ad una profondità di dieci chilometri. Mentre impazzano le polemiche e le accuse, dall’Istituto hanno spiegato che il primo valore è stato calcolato in modo automatico, come sempre, mentre il nuovo valore di 4.0 si è basato sui dati rilevati dalla rete simica dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv, che ha quattro stazioni a Ischia.
In pochi attimi, si sono alternate delle sequenze che hanno disseminato panico e terrore tra i residenti in zona e i tanti turisti che affollano l’isola che si sono riversati in strada: il trambusto degli oggetti e dei mobili che cadono nelle case, la merce cade dagli scaffali dei negozi e un black out che ha interessato diverse zone dell’isola fa calare il buio.