Sono giunti a Napoli per concedersi qualche giorno di vacanza, desiderosi di sfatare i pregiudizi introdotti dai luoghi comuni legati alla reputazione della città e godere delle sue bellezze culturali e paesaggistiche, ma torneranno nel capoluogo lombardo con un’amara consapevolezza, basata sui riscontri rilevati passeggiando lungo le strade del capoluogo partenopeo.
La comitiva milanese racconta di aver prenotato un albergo a Pompei, convinti del fatto che la circumvesuviana avrebbe consentito loro di spostarsi facilmente dalla costiera al centro della città, ma, non appena atterrati a Napoli, hanno fin da subito compreso che la vita all’ombra del Vesuvio non sarebbe stata così agevole: “Siamo arrivati in taxi alla stazione centrale di Napoli e abbiamo atteso il primo treno della circumvesuviana utile per raggiungere Pompei. Un’attesa durata quasi un’ora, però, una volta arrivati lì, abbiamo realmente compreso quanto sia stata saggia la nostra decisione di non alloggiare a Napoli centro, dove regna davvero un gran caos e muovendoci in compagnia dei nostri figli ancora minorenni, di sera avremmo avuto un po’ paura ad uscire.
Abbiamo trascorso una splendida giornata in costiera amalfitana e abbiamo macinato chilometri per visitare tutte le bellezze di quei luoghi davvero incantevoli. Il giorno seguente abbiamo sfidato nuovamente la sorte e ci siamo affidati ancora una volta alla circumvesuviana per raggiungere Napoli centro. La ressa creata dalle persone che raggiungono Sorrento e le località balneari in treno, ci ha sinceramente sconvolti, soprattutto per la maleducazione dei più giovani viaggiatori. Alcuni di loro, molestavano ed infastidivano altri passeggeri, fumavano a bordo del treno e avevano un modo di fare molto sfrontato. L’ente a capo del servizio di trasporti dovrebbe sconsigliare ai passeggeri che soffrono di attacchi di panico e di claustrofobia – come me – di viaggiare su quei treni. Non sai cosa augurarti: se i nuovi treni, muniti di aria condizionata, ma più piccoli o quelli vecchi, sprovvisti di aria condizionata, ma più capienti. In ogni caso, viaggiare in circumvesuviana, è un’esperienza che difficilmente dimenticheremo.
Una volta giunti a Napoli, ci siamo recati in via Toledo con la metro e il percorso è stato sicuramente più agevole, dove, però, una volta usciti dalla stazione, siamo rimasti sconcertati dalla “feroce” presenza di ragazzini e perfino di bambini di entrambi i sessi che scorrazzano indisturbati lungo le aree pedonali a bordo di scooter di grossa cilindrata, rigorosamente senza casco. Siamo rimasti colpiti più che positivamente dal fascino delle strade che abbiamo percorso, così come dal Lungomare Caracciolo, anche se abbiamo avuto modo di appurare che la sporcizia non è affatto una menzogna architettata per diffamare il buon nome della città! Non esiste una spiegazione logica al livello di caos e degrado che tocca picchi altissimi nei pressi della Stazione Centrale. Di certo accade anche nelle altre grandi città, a Milano in primis, nei pressi della stazione si trova di tutto, ma scarpe in disuso, balle di stracci, cartacce, perfino materassi ammassati lungo i marciapiedi consegnano un bruttissimo biglietto da visita ai turisti che passano lungo quelle strade.
Abbiamo mangiato un’ottima pizza, abbiamo comprato tanti souvenir carini, abbiamo visitato musei bellissimi ed ammirato paesaggi incantevoli, ma i disagi che ci sono stati arrecati dal malfunzionamento della circumvesuviana e la sporcizia che, con grande delusione, abbiamo rilevato per strada, ci costringono a tornare a casa con un ricordo parzialmente positivo di questa città. Ed è un grosso peccato. Ci sarebbe piaciuto scattare delle foto delle strade per mostrare ai milanesi che non è vero che “Napoli è la città della monnezza”, ma purtroppo non ci siamo trovati nella condizione di poterlo fare e lo dico con grande rammarico. Sono un meridionale che si è trasferito a Milano 40 anni fa, alla ricerca di una sistemazione migliore e sono riuscito ad affermarmi nel mondo del lavoro e a creare una famiglia alla quale cerco di non far mancare nulla, ma sentir parlare male del meridione fa male. Mi aspettavo di trovare una Napoli più ben tenuta in vista del grande esodo di ferragosto… Non oso immaginare la bolgia dei giorni ordinari, quando la città è piena di napoletani e turisti… Peccato… Peccato davvero…”