Ercolano, 6 agosto 1990 – Era l’estate in cui i mondiali di calcio si erano disputati in Italia, un’estate in cui il caldo, come di consueto, animava e notti e le giornate di tutti. Di chi aveva raggiunto le località balneari e di chi, invece, era rimasto in città.
Francesco Oliviero era un manovale senza precedenti penali, invalido civile, quella sera, per trovare un po’ di refrigerio o forse per ammazzare la noia tipica delle afose serate estive, era sceso in strada per fare due passi. Fu raggiunto alla nuca da un proiettile esploso nel corso di una sparatoria tra due clan avversi di Ercolano.
Oliviero è stato spettatore di uno scontro tra il pregiudicato Michele Beato, che era a bordo di una moto, ed alcuni sconosciuti che si trovavano su un’ auto.
Forse i sicari avevano notato quello spettatore scomodo ed incolpevole e gli hanno puntato la pistola contro, uccidendolo senza pietà o forse l’uomo è stato raggiunto da un proiettile vagante che è bastato a togliergli la vita.
In ogni caso, Oliviero e’ stato ucciso da un proiettile calibro 7.65 in una sera d’estate qualunque.
Nelle terre di camorra la morte può venirti incontro in qualsiasi momento, anche in una sera come tante, dove il prezzo da pagare per aver compiuto quattro passi sotto casa è davvero troppo alto ed impietoso.