Un italiano, originario di Napoli, di 31 anni, Carlo Marigliano, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco in Arkansas, in America, tra il 28 e il 29 luglio.
Carlo voleva era partito per una vacanza, ma la sua intenzione era andare a vivere in America.
Una vacanza che si è trasformata in tragedia.
Non era la prima volta che si revaca negli States e più visitava quei luoghi e più pensava di concretizzare il sogno americano: Carlo aveva intenzione di portare con sè negli Usa anche la famiglia, per poi un giorno trasferirsi tutti insieme oltreoceano. La moglie doveva raggiungerlo nelle prossime settimane, Carlo voleva fargli vedere quanto è bella l’America. E poi c’erano i figli di 8 e 2 anni, era soprattutto per loro che Carlo sognava un futuro migliore, quel futuro che pensava di potergli assicurare in America.
Carlo era partito da solo per quella vacanza, doveva vedersi con gli amici e poi raggiungere la famiglia
Marigliano, tassista di Napoli, era alla guida della sua auto sulla North Shackleford Road, quando è stato colpito dagli spari e di conseguenza è andato fuori strada.
Un omicidio che a distanza di una settimana ha un movente e degli esecutori.
Nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 agosto, una settimana dopo l’omicidio di Carlo, la polizia di Little Rock ha annunciato l’arresto di quello che gli investigatori americani ritengono essere l‘assassino dell’ex tassista napoletano. Il dipartimento pubblica la foto del fermato: Andre Jackson, 35 anni, originario di Little Rock.
Non solo. Gli inquirenti svelano che sono alla caccia di una complice di Jackson: Charina Fort, 30 anni. E aggiungono: chiunque entri in contatto con lei chiami subito la polizia, si tratta, dicono, di un soggetto “armato e pericoloso”.
Gli inquirenti, per, non hanno riferito quale sia stato il movente dell’assassinio di Carlo Marigliano, colpito nella sua auto. Resta valida la pista della rapina, ma gli agenti non hanno ancora chiarito del tutto i contorni della vicenda. I parenti di Carlo, in America per riportare la salma in Italia, hanno appreso la notizia dell’arresto e, pur nel profondo dolore per la perdita del familiare, hanno accolto con soddisfazione la cattura di quello che per i poliziotti è il sicario del loro figlio.
Ma bisognerà attendere ancora per conoscere l’esatta ricostruzione investigativa dell’omicidio del trentunenne partenopeo in Arkansas. Anche la Farnesina, naturalmente, tramite il Consolato di Houston, sta seguendo l’evolversi della vicenda in stretto contatto con la polizia impegnata nelle indagini. Funzionari si stanno inoltre adoperando per il trasferimento della salma che dovrebbe tornare in Italia la prossima settimana.